Accordo “Vodafone”: servono garanzie per il futuro del sito pisano

Nonostante l’accordo “Vodafone” siglato negli scorsi giorni tra azienda e sindacati rimaniamo molto preoccupati per il futuro del sito pisano in quanto non vi sono ad oggi sufficienti certezze e garanzie

Infatti l’accordo di “anticipo” firmato la settimana scorsa dalla Vodafone, da Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e dal coordinamento nazionale delle Rsu aziendali, gestisce in maniera concordata i 1130 esuberi dichiarati dall’azienda lo scorso 12 marzo, prevedendo 12 mesi di contratti di solidarietà per 4870 dipendenti a partire da maggio 2019 e mobilità volontaria incentivata per 570 persone entro ottobre 2019. La “gestione efficiente” dei 1130 esuberi prevede inoltre il ricorso all’insourcing delle attività esternalizzate e un programma di formazione professionale per riconvertire le lavoratrici e i lavoratori verso altre mansioni. Allo stesso tempo, viene avviato un piano triennale per l’assunzione di 300 lavoratori con le competenze necessarie per lo sviluppo del 5G.

A detta di Vodafone, il ridimensionamento della forza lavoro in Italia, che consta attualmente di 6500 persone, è dovuto tra le altre cose all’accanita competizione al ribasso delle tariffe, al crollo del numero di contatti verso i call center, all’automazione delle attività ricorrenti.

Sebbene questo accordo sancisca che per il biennio 2019-2020 la riduzione del personale avverrà esclusivamente per via volontaria, la “trasformazione organizzativa” avviata non pone certezze per il futuro del sito di Pisa e degli altri siti a sud di Bologna; il piano di riprofessionalizzazione previsto è infatti definito per le sole sedi di Ivrea, Milano, Padova e Bologna, lasciando non contemplati interventi di aggiornamento e riconversione professionale nelle altre sedi.

Per questo motivo va subito posta l’attenzione su cosa accadrà del sito pisano con i suoi 400 lavoratori e lavoratrici nel 2020, quando scadranno i contratti di solidarietà e le Parti dovrebbero reincontrarsi per rivedere il piano industriale.

È necessario che le istituzioni locali a partire dal Comune e la Regione chiedano in tempi brevi chiarimenti e garanzie a Vodafone per quanto concerne il piano industriale previsto per il sito di Pisa, affinché possano essere definite ed attivate tempestivamente tutte le eventuali azioni necessarie per garantire la continuità del lavoro oltre il 2020 a tutti i 400 lavoratori e lavoratrici.

Diritti in comune:Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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