Acqua nei seminterrati e impianti in tilt, il martedì nero del Complesso Marchesi

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Martedì mattina gli studenti del complesso scolastico Concetto Marchesi di Pisa hanno trovato una brutta sorpresa al momento di entrare a scuola. Niente acqua, luce né riscaldamento in entrambi gli istituti del complesso, lo scientifico Buonarroti e l’istituto tecnico per geometri Santoni. Al Buonarroti gli studenti del collettivo hanno chiesto alla preside Mariangela Chiapparelli di poter uscire, il dirigente però ha preferito non assumersi la responsabilità di lasciare che gli studenti minorenni abbandonassero la scuola. I ragazzi e qualche professore si sono riuniti in assemblea per parlare di quelli che definiscono “problemi strutturali” dell’edificio. Al Santoni invece tutti a casa.
L’incidente è dovuto a un fulmine che ha colpito una centralina dell’Enel danneggiando l’impianto elettrico. Ma a fare i danni maggiori è stata l’acqua, a spiegarlo è la dirigente del servizio scuola della Provincia di Pisa Genoveffa Carluccio, che racconta la dinamica degli eventi di quella che chiama “una giornata di guerra”. “Le piogge di lunedì notte hanno allagato i locali seminterrati dove si trovano le pompe e i bruciatori del riscaldamento, mandando in tilt gli impianti. I tecnici sono intervenuti alle 8 ed alle 17.30 sono ancora al lavoro, c’erano 80 cm di acqua”. Acqua e luce sono state ripristinate in tarda mattinata, i termosifoni invece resteranno spenti anche domani.
“Non è la prima volta che succede – continua la dirigente della Provincia – evidentemente quello non è il posto più adatto dove mettere quel tipo di macchinari”. Nemmeno il gruppo elettrogeno, che dovrebbe entrare in funzione in caso di guasti elettrici, è servito a nulla: “è vecchio – dice la dirigente – sono mancati i soldi per comprarne uno nuovo”.
Nel corso dell’assemblea gli studenti del Collettivo Buonarroti hanno raccolto circa 340 firme da portare in provincia per manifestare “la richiesta di porre rimedio ad una situazione non più sostenibile”. ”Hanno ragione, il problema è che sono 11 anni che per l’edilizia scolastica non riceviamo un Euro dal governo centrale” è la risposta di Genoveffa Carluccio. “Tra 2009 e 2010 abbiamo rifatto i tetti delle due scuole, nel 2012 quelli delle palestre – ricorda Carluccio – per una spesa complessiva di 4 milioni di euro. Purtroppo i soldi non sono bastati per rifare i 1.200 metri quadrati del camminamento in cemento, servivano altri 850mila euro che non avevamo”.
“Non è questione di negligenza dei tecnici o dei politici della Provincia” afferma il dirigente del servizio scuola, “senza soldi non si può offrire un servizio decente. Ogni anno spendiamo per tutte le strutture della provincia 600mila euro di manutenzione ordinaria, 750mila euro per quella straordinaria e 1.150.000 euro di consumi. Considerando che l’ente dovrà fare tagli al bilancio per 4,5 milioni di euro, la situazione è disperata”. Per questo la Provincia sta guardando con ansia ai bandi per l’edilizia scolastica annunciati da Renzi ma restati per adesso uno dei tanti annunci del suo Governo”.

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