Addio al sogno di Villa Madré. FAMIGLIE BISOGNOSE TRASFERITE IN CASE PER L’EMERGENZA ABITATIVA

NAZIONE PISA Pagina: 12

Addio al sogno di Villa Madré. FAMIGLIE BISOGNOSE TRASFERITE IN CASE PER L’EMERGENZA ABITATIVA

SVANISCE il sogno di Villa Madré. La proprietà non ha accettato il nuovo contratto e le famiglie bisognose saranno di conseguenza trasferite in alloggi per l’emergenza abitativa. Svanita così anche l’opportunità per gli studenti fuori sede. Il progetto di mettere a disposizione della città, ed in particolare delle famiglie in emergenza abitativa e degli studenti fuori sede, immobili inutilizzati quali appunto quello di Villa Madre dovrà subire quindi uno stop anche se, fanno sapere dal Comune, i presupposti politici della scelta restano validi e ampiamente condivisi da partiti e forze sociali. Per il Comune era l’occasione di «utilizzare il patrimonio edilizio esistente senza consumare ulteriore suolo», «mettere a disposizione appartamenti ad un costo molto più basso rispetto al libero mercato» e infine «recuperare un’area abbandonata e mal frequentata e dare al quartiere la possibilità di utilizzare le aree verdi». D’altronde l’assessore Ylenia Zambito è stata chiara sulla vicenda: «Sono validi e da tutti riconosciuti i motivi dell’operazione Villa Madré (utilizzo vantaggioso per gli inquilini di immobili sfitti)». Facciamo un passo indietro per inquadrare meglio la vicenda. Il Comune stesso ricostruisce passo dopo passo la vicenda. «Al fine dell’utilizzo a fini pubblici dell’immobile disabitato il contratto stipulato da Apes nel febbraio 2014 con la società proprietaria era stato preventivamente inviato al dirigente dell’ufficio casa che aveva rilasciato i nullaosta previsti dal regolamento modificato alla fine del 2013 dal Consiglio Comunale – si legge – Successivamente nell’agosto del 2014 il segretario comunale aveva espresso forti riserve sulla validità di quel contratto, in seguito alle quali il dirigente dell’ufficio casa aveva ritirato i nulla osta e chiesto ad Apes la sua risoluzione con la motivazione che non era stato fatto il bando di gara». Apes ha per questo lavorato per proporre ai proprietari una bozza di novazione del contratto che tenesse conto delle riserve giuridiche espresse dal segretario generale, soprattutto nella parte che prevedeva la gestione da parte della proprietà dell’immobile come residenza turisticoalberghiera.
SEBBENE vi fosse una disponibilità da parte di tutti i soggetti coinvolti a trovare una soluzione per realizzare il progetto dell’amministrazione volto a dare risposte alle famiglie in difficoltà e agli studenti vincitori di borsa di studio e rimasti senza alloggio, le valutazioni di carattere economico hanno di fatto impedito di realizzare l’obiettivo. Infatti la proprietà ha in concreto valutato che le condizioni previste dal nuovo contratto non consentirebbero di trarre margini di rimuneratività.

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