Addio Tuono Pettinato, ci mancherai moltissimo

Andrea Paggiaro ci ha lasciato.

Aveva scelto il nome d’arte di Tuono Pettinato, dal titolo di quello che nel magistrale racconto di Jorge Luis Borges «La biblioteca di Babele» era presentato come «il volume migliore dei molti esagoni che amministro».

Nato e cresciuto a Pisa, Tuono era senza dubbio uno dei «volumi migliori» della città. Acuto, colto, sensibile, dalla generosità e bontà proverbiale (tanto da costruirsi un ulteriore nome fittizio per i social: Buono Pettinari), Tuono si era praticamente inventato un genere letterario, il fumetto divulgativo umoristico.

Aveva saputo raccontare con i suoi disegnini buffi le avventure di Giuseppe Garibaldi, le scoperte di Alan Turing, i tormenti di Kurt Cobain, giusto per citare alcune tra le sue opere maggiori; ma aveva anche esplorato le dinamiche malate della cronaca nera italiana attraverso una fiaba macabra (Corpicino). I premi ricevuti, così come la collaborazione con il Cnr, avevano solo dato una conferma dello spazio artistico che si era ritagliato e dell’enorme affetto che si era guadagnato nel vasto pubblico.

Tuono Pettinato amava intensamente Pisa, così come amava la cultura nelle sue più svariate forme: dalla scienza alla musica, dalla storia al cinema, dai classici alla produzione commerciale, traeva continuamente ispirazioni e idee per mettere in scena le sue vignette ironiche e colte, leggere ma profonde.

Ci mancherà moltissimo.

Una città in comune

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