Aeroporti e campanili

Quello che gran parte della stampa e delle grandi forze politiche stanno provando a fare è ridurre la questione aeroportuale toscana a un problema di campanili e localismi.

Il risultato di questa mistificazione produce un risultato preciso: omette gli enormi interessi economico-finanziari intorno alla nuova pista di Peretola, interessi che vanno dal PD, a IV, alla Lega passando per Forza Italia. Omette inoltre interessi e legami che esponenti nazionali e locali di questi partiti hanno con Corporacion America, verso cui queste forze politiche hanno dato solo garanzie e iter privilegiati.

E Corporacion America in nome del propri interessi dà le carte spostando il proprio sostegno a seconda dei suoi bisogni.

Non è un caso che tutti i rappresentanti dei soci pubblici e il gotha della classe imprenditoriale pisana (da Bottai a Pacini) abbiano votato per la rottura dei rapporti con il Comune di Pisa e nessuno ha chiesto conto di tutto ciò, per primo il sindaco Michele Conti, che si è rivelato in questi due anni e mezzo di mandato yes-man di Corporacion America sotto la regia di Bottai.

Ciò che si prova ad omettere nella discussione pubblica del nostro documento è la questione politica centrale, opposta alla volontà di tutte le altre forze politiche: no al sistema delle grandi opere, dannoso e devastante per l’ambiente e le comunità. Abbiamo sempre sostenuto una idea di cooperazione e solidarietà tra i territori, cosa che invece PD e Lega portano avanti dentro le politiche neoliberiste che conducono.

La richiesta centrale è che la Regione ritiri quindi il nuovo iter di variante al Pit per la nuova pista. Ed è qui che casca nuovamente l’asino, perché in questo dibattito artificioso è come se nessuno avesse responsabilità e le scelte dipendessero dal privato. La nuova variante è una scelta politica della Regione di cui risponde Giani, il centrosinistra e tutto l’arco di forze che siede in consiglio regionale. Il resto sono chiacchiere e tentativi trasformatici.

Invitiamo a rileggere il documento da noi presentato a maggio e approvato dal consiglio comunale a dicembre: un documento che rompe con un sistema di affari e intrecci e che mette al centro contro ogni speculazione la salute il territorio e l’ambiente.

Una città in comune

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