Affitti brevi: Conti approvi subito la nostra mozione per la legge nazionale e una nuova regolamentazione a livello comunale

Incalzato dalle nostre ripetute denunce e dall’indagine che abbiamo realizzato in queste settimane sugli affitti brevi in città, a fronte di una amministrazione comunale che ad oggi non è in grado di fornire numeri ufficiali sul fenomeno, il sindaco Michele Conti chiede al proprio Governo una regolamentazione “leggera” contro la proliferazione dei B&B.

Speriamo che questo appello non sia nel solco delle proposte che la Ministra Santanchè, ministra priva di qualsiasi credibilità in materia di legalità e controlli e contrasto al nero, sta portando avanti a livello nazionale che sono l’ennesimo regalo alla speculazione.

Per questo invitiamo il sindaco e tutto il Consiglio comunale ad approvare subito la mozione che abbiamo presentato nelle scorse settimane: “Per una legge nazionale sulla disciplina amministrativa delle locazioni brevi nei Comuni ad alta tensione abitativa”.

Il documento chiede, infatti, che il Governo e il Parlamento approvino la proposta di legge avanzata dalla rete Alta Tensione Abitativa, nata a Venezia nel 2021 e che abbiamo presentato a Pisa durante la campagna elettorale.

La proposta di Alta tensione abitativa chiede al legislatore nazionale di intervenire con una disciplina che consenta ai comuni di sottoporre le locazioni turistiche brevi a licenza. Limitare nel tempo l’utilizzo di una casa a fini turistici e concedere le licenze secondo criteri che tengano conto del reddito dei proprietari.

Il principio ispiratore ritiene di trattare questo fenomeno per quello che effettivamente è diventato: una vera e propria attività commerciale che, oltretutto, incide, limitandola, sulla garanzia effettiva del diritto alla casa.

Non può esserci un numero indiscriminato di locazioni turistiche, come già molti paesi europei hanno compreso.

Amsterdam, Barcellona, Parigi, e molte altre città europee hanno agito regolamentando questo fenomeno: un tetto massimo al numero di case date in mano al turismo, perché le case sono fatte in primo luogo per essere abitate.

Le soluzioni di altri paesi passano sia sulla regolamentazione del fenomeno in relazione ad alcune zone che su limiti imposti in proprio e al numero di residenti.

Nel nostro ordinamento non ci sono ostacoli giuridici che impediscano di adottare normative simili, è un problema di volontà politica.

Occorre anche prendere atto dell’intreccio di competenze tra enti locali (comuni e regioni) e materie riservate al legislatore nazionale, per questo abbiamo chiesto al sindaco che si impegni a chiedere al governo un intervento nella direzione proposta da ATA.

Riteniamo anche indispensabile considerare che la situazione attuale ha già raggiunto livelli insostenibili, per questo occorre un intervento urgente che modifichi la situazione attuale in molte città italiane, non che agisca solamente per il futuro.

Il sindaco Conti deve assumersi le proprie responsabilità rispetto a quello che già un Comune può fare a partire dal piano urbanistico e giuridico, questioni sulle quali abbiamo chiesto anche un argomento in commissione. Ma non solo. Dal 2019 incalziamo la Giunta Conti perché sottoscriva un protocollo con le piattaforme, come avviene in altre città, per il pagamento della tassa di soggiorno cosa che ancora non è avvenuta. Pr questo nella mozione chiediamo che si proceda a modificare entro il mese di ottobre il regolamento in materia di imposta di soggiorno affinché risulti obbligatorio per la società Air B&B, e per le altre piattaforme che gestiscono locazioni turistiche brevi, registrarsi nel portale per l’imposta di soggiorno.

Riteniamo che i Comuni abbiano un dovere di intervento: la crisi abitativa ha raggiunto livelli drammatici ed è una responsabilità di chi è più a stretto contatto con i cittadini farsi fautore di un intervento normativo in grado contribuire in modo effettivo ad un cambiamento e alla garanzia del diritto alla casa che non può essere pensata solo come una merce.

Una città in comune

Unione Inquilini

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