Al centri Caritas il povero è donna

lunedì 16 giugno 2014, UNITA` TOSCANA Pagina: IV

Al centri Caritas il povero è donna

Di sesso femminile, stranieri e senza lavoro. È l’identikit della maggior parte dei poveri toscani secondo il tradizionale. “Dossier 2014 sulle povertà” della Caritas.

Le persone che nel 2013 si sono rivolte a uno dei 152 Centri Caritas sparsi in Toscana sono state 25.353: il 6,4% in meno rispetto ai 27.095 registrati nel 2012. Dal 2007 è il primo anno che si assiste a un calo dei numeri ma il dato non indica un miglioramento socio-economico delle condizioni di vita delle categorie più vulnerabili. La spiegazione fornita da Caritas per questa diminuzione di contatti è duplice: l’aumento di complessità dei problemi, con la conseguente difficoltà ad accogliere nuove situazioni, e una sorta di razionalizzazione avvenuta nella raccolta dei dati.
È di genere femminile il 56% degli utenti che nel 2013 hanno bussato alle porte della Caritas (14.194 persone): un dato in linea con quello 2012 ma lievemente superiore all’incidenza media nazionale (54,4%).1168,1% (17.250) delle persone che hanno chiesto sostegno nel 2013 sono straniere (il dato nazionale si ferma al 61,8%). Rispetto al passato, però, i migranti stanno diminuendo costantemente, anche se lentamente, perché vengono soppiantati dagli italiani: nel 2007 era straniero 1’80,1% delle persone che richiedevano assistenza alla Caritas. «Questo restringimento della forbice tra italiani e stranieri – viene spiegato nel dossier è verosimilmente da ricollegarsi alla crisi economica degli ultimi sei, sette anni e al lento ma costante scivolamento verso la povertà di fasce crescenti di popolazione italiana, fino a poco tempo fa escluse da questo pericolo».
L’età media dei poveri è di 43 anni. I147,8% non è sposato. Chi si dichiara disoccupato è passato dal 74% del 2012 al 76,4% del 2013. È l’incremento più significativo dall’inizio della crisi ad oggi, visto che la quota di persone senza lavoro era del 72,5% nel 2007, del 72,4% l’anno seguente, del 73,5% nel 2009, del 73,7% nel 2010 e del 73% nel 2011.
Dal rapporto Caritas emerge anche che la casa non è più un’ancora sicura. Hanno un’abitazione stabile, ossia vivono in un alloggio Erp o in affitto o con genitori o anche in una casa di proprietà, solo il 63,7% degli utenti.
Su 25.353 persone che si sono rivolte alla Caritas nel 2013,10.225 – il 40,3% del totale sono “nuovi poveri”, cioè hanno contattato i centri d’accoglienza negli ultimi dodici mesi. Tra questi la condizione di disoccupato è ancora più diffusa: l’80,5% si dichiarano senza lavoro.
Uscire dall’incubo della povertà è difficile e almeno un utente su cinque (il 20,7% per un totale di 5.248 persone) è seguita dalla Caritas da almeno sei anni.
In questo scenario, commenta Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana con delega al Sociale, «È fondamentale il ruolo della politica che deve tornare innanzitutto a proporre una sua preminenza nell’azione di lotta al bisogno materiale e alle nuove disuguaglianze sociali, partendo dalla centralità della persona».

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