Al voto un toscano su dieci

domenica
3 giugno 2018
Testata:
TOSCANA OGGI
Pagina:
3

verso il 10 GIUGNO

ELEZIONI COMUNALI

Mini test significativo con 21 Comuni coinvolti, tra cui tre capoluoghi di Provincia, finora retti da maggioranze di centrosinistra

E’ un test importante per la Toscana quello del 10 giugno. Non tanto per la popolazione coinvolta – 388.524, un decimo circa dell’intera regione quanto per la presenza di tre capoluoghi di provincia – Pisa, Massa e Siena – e di altri tre centri sopra i 15 mila abitanti, che potrebbero riservare clamorose novità. I sei Comuni a doppio turno sono tutti storicamente appannaggio del centrosinistra, ad eccezione di Pietrasanta, il cui sindaco, Massimo Mallegni, si era dimesso nell’ottobre scorso per presentarsi alle politiche. Qui il testimone per il centrodestra potrebbe passare ad Alberto Giovannetti, approfittando di una sinistra divisa tra Ettore Nesi (Pd) e Marco Dati (Sinistra), ma al ballottaggio potrebbe andare anche Nicola Briganti del M5s. Nella popolosa Campi Bisenzio (42 mila abitanti) l’uscente Emiliano Fossi (Pd), insidiato a sinistra dall’ex-sindaco Adriano Chini e da un’altra lista, rischia almeno il ballottaggio con Maria Serena Quercioli, sostenuta da una civica e dal centrodestra, mentre il M5s non si presenta. Infine Pescia, altro Comune commissariato da un anno, vede sette candidati sindaco e una quindicina di liste. L’ex sindaco Pd Oreste Giurlani, che si era dimesso dopo lo scandalo Uncem, si ripresenta sostenuto da cinque civiche. Ma il Pd presenta come candidata Elisa Romoli, mentre il centrodestra appoggia Francesco Conforti e il M5s Marco Ardis.

Sotto i15 MILA
Sono 15 i Comuni toscani sotto ai 15 mila abitanti al voto il 10 giugno. Come è noto, il sistema è maggioritario puro e vince la lista che ottiene anche un solo voto in più delle altre. In questi Comuni quasi sempre si presentano liste civiche, anche se in molti casi riconducibili ai grandi schieramenti nazionali. Otto sono i Comuni che finora erano retti da maggioranze di centrosinistra: Capolona, Gavorrano, Impruneta, Marradi, Montecatini Val di Cecina, Poggio a Caiano, Ponte Buggianese e Semproniano. Liste di centrodestra avevano prevalso invece a Caprese Michelangelo, Monte Argentario e Santa Maria al Monte. Due Comuni erano retti da maggioranze non catalogabili in destra o sinistra: Capraia Isola (il Comune più piccolo al voto con soli 394 abitanti) e Magliano in Toscana (commissariato). Poi ci sono due nuovi Comuni nati da accorpamenti, che si presentano per la prima volta al voto: Rio (che ha unito Rio Marina e Rio nell’Elba) e Laterina Pergine Valdarno. A Magliano in Toscana, Capraia Isola e a Caprese Michelangelo si vota prima della scadenza naturale.

Tante liste, ma senza i Cinque Stelle
DI ANDREA ACAMPA

Nove candidati a sindaco (ma potevano essere dieci), ben 18 liste presentate e 583 candidati al Consiglio comunale con l’assenza del Movimento 5 Stelle. Sono questi i numeri delle prossime elezioni amministrative a Siena. Archiviato il voto nazionale del 4 marzo, la città del Palio sarà chiamata a eleggere il proprio sindaco con l’attuale primo cittadino Bruno Valentini (Pd) ancora in corsa per un secondo mandato. Tante liste civiche e un centrosinistra più che spacchettato aiutano il centrodestra che spera di ribaltare i 74 anni di governo della sinistra. Per la coalizione di centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Voltiamo pagina) è candidato l’avvocato Luigi De Mossi, per il centrosinistra (In campo e Partito democratico) Bruno Valentini, David Luciano Chiti per la lista Siena d.o.c. e vicino all’ex primo cittadino Francesco Ceccuzzi, Pierluigi Piccini un altro ex sindaco (area Ds) per la lista Per Siena, Alessandro Vigni che corre per Sinistra per Siena e Potere al popolo, Massimo Sportelli per una coalizione di liste (Nero su bianco, S.p.q.s., Siena aperta, Sena civitas, La Martinella 1884), Nadia Maggi per Siena alla Valentini in corsa per un secondo mandato, ma il centrodestra mira ad una storica vittoria fonte, Sergio Fucito per Casapound e Alessandro Pinciani per Pensare confrontarsi difendersi. Sette nomi per un posto al sempre più probabile ballotaggio. La coalizione di centrosinistra viene da un primo posto alle politiche. In quella circostanza Pd e alleati riuscirono, nonostante il calo dei consensi sul piano nazionale, a far registrare quasi un 40%. Quei voti, però, dovrebbero essere distribuiti tra almeno quattro candidati. Il centrodestra, invece, è forte di quello storico 31,5% ottenuto il 4 marzo e per la prima volta sogna di strappare al centrosinistra il Palazzo Pubblico. Assente il Movimento 5 Stelle di Siena, dato che le candidature non sono state validate dal partito e non è stato concesso l’utilizzo del simbolo. La formazione senese denuncia di non aver ricevuto alcuna comunicazione da Roma sulla documentazione presentata nei tempi previsti per le candidature. Eppure i grillini, già presenti in consiglio comunale, avevano preso circa il 20% alle scorse politiche. Adesso ci si chiede che fine faranno quei consensi. Il partito locale aveva individuato come candidato a sindaco l’architetto Luca Furiozzi, storico attivista 5 stelle e già candidato alle regionali 2015. Il decimo candidato appunto, così come dieci sono le contrade che si sfidano sul tufo nel Palio di luglio e in quello di agosto.

Massima incertezza, ballottaggio probabile
DI FRANCESCO PALETTI

Sono partiti in dieci, ne arriverà uno solo. La campagna elettorale per il nuovo sindaco di Pisa è iniziata ufficialmente da tre settimane anche se c’è chi si è mosso con largo anticipo. Mai come stavolta, all’ombra della Torre, l’incertezza regna sovrana, principalmente per la notevole frammentazione. I numeri sono eloquenti: dieci aspiranti sindaci, 611 candidati al consiglio comunale e 72mila elettori. Nel centro sinistra e a sinistra corrono in quattro: punta alla poltrona di primo cittadino Andrea Serfogli, assessore della giunta uscente. E sostenuto da Pd, Riformisti e dalle liste Civica Pisa (dell’ex consigliere forzista Giovanni Garzella), In Lista per Pisa del vicesindaco Paolo Ghezzi e Con Danti per Pisa di area Campo Progressista. Più a sinistra, invece, c è Francesco «Ciccio» Auletta, consigliere comunale uscente che si presenta con Una Città in Tra sinistra Comune, sostenuto da e centrosinistra Rifondazione Comunista e ben quattro Possibile e si definisce «radicalmente alternativo alle candidati politiche portate avanti in questi nonostante che anni da chi ha amministrato la «Articolo 1» città». In corsa anche Simonetta Ghezzani, pure lei consigliere non corra uscente, candidata di Sinistra Italiana e Paolo Casole, per il Partito Comunista. Manca all’appello, invece, MdArticolo 1: il movimento, che a Pisa ha il suo esponente di spicco nell’ex sindaco e deputato Paolo Fontanelli, ha cercato a lungo un accordo con il Pd e poi ha deciso di non presentarsi alle amministrative, quale «atto di responsabilità per non agevolare l’avanzare delle destre». Maggiore coesione, invece, nel centro destra: il candidato è Michele Conti, ex consigliere comunale di An ora in area Lega, appoggiato, non solo dal partito di Salvini, ma anche da Forza Italia e Fdl. Puntano a strappare la città al centrosinistra cavalcando i temi della sicurezza e della lotta al degrado. In corsa, però, anche il consigliere uscente Raffaele Latrofa con Pisa nel cuore: lista civica sì, ma pronta a sostenere Conti in caso di ballottaggio.
Il M5S, ha rotto gli indugi una manciata di giorni prima della chiusura delle candidature puntando su Gabriele Amore, 44 anni, avvocato pisano. Se non dovessero centrare il ballottaggio potrebbero divenire l’ago della bilancia. Al pari del Patto Civico, la lista guidata dall’ex presidente di Confesercenti Antonio Veronese, accreditata di un buon risultato. In corsa anche l’avvocato Maria Chiara Zippel, che si presenta alle elezioni alla guida di una coalizione (La nostra Pisa) di cinque liste civiche e Veronica Marianelli, candidata del Psi.

In 700 per un posto in Consiglio comunale
DI RENATO BRUSCHI

Parola d’ordine a Massa: frammentazione. Dieci sono i candidati in corsa per la conquistare la poltrona di primo cittadino e settecento per quella di Consigliere comunale, a fronte di 69mila abitanti. Alcuni sono volti noti della politica locale, e altri vere e proprie «matricole». Incoronato dalle primarie, Alessandro Volpi, sindaco uscente, è candidato del centrosinistra. Lo sostiene una coalizione formata da sei liste e dal Pd. Cinque anni fa aveva vinto al primo turno, ottenendo il 54,17% dei consensi, grazie a Rifondazione, Pd, Sel, Psi e due liste civiche. Il M5S schiera una donna (l’unica tra i dieci candidati): è Luana Mencarelli già eletta al Consiglio comunale nel 2013. Propone un cambio di rotta nella politica cittadina. Dalle file del «partito comunista» spunta il giovane Marco Bondielli che vuole essere il «sindaco dei lavoratori e degli sfruttati». Lo schieramento di centrodestra, formato dal FdI, FI, Lega, «Il popolo della famiglia» e una lista civica, si affida a Francesco Persiani, il cui programma politico pone al primo posto il lavoro, la sicurezza, il decoro cittadino, e un futuro per le famiglie massesi. Quattro liste civiche appoggiano l’avvocato-professore Sergio Menchini che si batte per ecosostenibilità, attenzione al verde, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, sicurezza, ma soprattutto lavoro. Con la lista Area 2018 si presenta Andrea Biagioni, sindacalista della Fiom, il quale tra gli altri obbiettivi del programma, propone la «piena fruibilità dell’insieme dei servizi pubblici, primo fra tutti la sanità, i trasporti e la scuola». Francesco Mangiaricina, «volto storico della destra apuana», è invece il nome di Casapound e della lista civica Tutto per Massa. Nel suo programma, tra l’altro, il rilancio dell’economica locale e la soluzione al problema abitativo per gli italiani. Massa Libera2018 è l’associazione che candida Lorenzo Pascucci, consigliere comunale nella precedente amministrazione con An e poi nella squadra dell’Udc. Al centro del programma: la riqualificazione del territorio. Anche Pierpaolo Bertilorenzi, consulente finanziario, è appoggiato da un’unica lista: Punto zero. Nel 2013 come segretario provinciale di Lista Civica aveva sostenuto Gabriella Gabrielli; ora si presenta per guidare la città verso il cambiamento, partendo dal rilancio del turismo. Infine Nicola Cavazzuti, già consigliere comunale di Rifondazione, è ora capolista di Potere al popolo!.

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