Allarme rosso per lo tsunami verde. «Così il renzismo ha sbriciolato voti»

martedì
26 giugno 2018
Testata:
NAZIONE PISA
Pagina:
7

Pieroni: «L’incubo è realtà». Nogarin. «La destra gioca con le paure»

di PAOLA ZERBONI

`LE ONDE montano, crescono, cambiano le cose. Poi, tutto torna come prima. Ma non è più la stessa cosa’. A Palazzo Gambacorti si sta come nella locanda di `Oceano Mare’, il romanzo di Baricco. Si guarda l’orizzonte e si scopre che niente è più la stessa cosa, dopo l’onda verde di domenica notte. Quello che sarà d’ora in poi, i pisani lo scopriranno solo vivendo. Ma le reazioni alla mareggiata oscillano, come le onde. Tra ottimismo, autocritica, rabbia, prudenza. Di «disastro assoluto» parla il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni. «L’incubo è realtà – commenta – Il “renzismo” arrembante degli ultimi 3/4 anni ha “sbriciolato il Pd. Dobbiamo ripartire, ma non sarà né facile né veloce. Serve tempo, pazienza, costanza, per fare quello che non abbiamo finora fatto a dovere: autocritica, riflessione, lettura profonda dei tempi in cui viviamo, ridefinizione della nostra identità e di un nuovo progetto politico». Ripartenza è anche il mantra dell’onorevole Paolo Fontanelli, leader locale di Mdp «Una risposta c’è stata – dice -, Serfogli è passato dai 13.338 voti del primo turno ai 18.968 del ballottaggio. Anche andando a vedere la distribuzione sui seggi, che gran parte di questi aumento di voti arriva dal bacino elettorale di sinistra. Ma è chiaro che gran parte degli elettori M5 S e di Latrofa hanno votato per Conti. C’è da riflettere – continua se in una realtà come Pisa si manifesta un problema di rapporto e di relazione coi cittadini, nei quartieri popolari, e con il mondo delle rappresentanze economiche, sociali e cultura».

A SINISTRA, Ciccio Auletta osserva l’«onda nera diventata una marea». «In pochi mesi – dice – vengono così a manifestarsi nelle forme più devastanti e velenose gli effetti, soprattutto da un punto di vista sociale e culturale, delle politiche condotte in questi anni dal Pd e Pisa è uno degli esempi più lampanti e clamorosi». Poi la dichiarazione d’intenti: «La Lega e il neosindaco Conti non hanno uno straccio di progetto né una visione complessiva della città – continua Auletta – . Faranno leva su annunci propagandistici fondati su discriminazione e odio per le differenze culturali, sessuali e religiose per caratterizzare la loro amministrazione: la moschea, i corsi di educazione alle differenze, le politiche per l’accoglienza, la presenza dei rom, gli spazi sociali saranno i loro primi bersagli. Noi., dentro e fuori dal palazzo, sbarreremo loro la strada». SUL FRONTE del M5S, nel silenzio degli esponenti pisani, a commentare il voto è il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin. Nel 2014 fu lui a surfare sull’onda antiestablishment, là oltre Calambrone.

Ma ora parla da sindaco, più che da esponente dei 5 Stelle di Di Maio al governo del Paese con la Lega di Salvini. «Fermo restando che ogni città fa storia a sé – dice Nogarin registro la sconfitta di un Pd che da almeno 4 anni, ha smesso di fare gli interessi delle persone e ha cominciato a fare solo quelli dei gruppi di interesse. Ha smesso di intercettare e canalizzare il malcontento dell’Ex classe operaia, specie sulla costa in crisi. E ha sistematicamente occupato tutti i posti di potere, nella speranza di perpetrare così la propria egemonia. La sconfitta di questo modello, e di un’intera classe dirigente convinta di avere la verità in tasca, è una notizia positiva. Molto meno lo è l’affermazione del centrodestra, che ha vinto giocando sulle paure e vendendo ricette semplicistiche per affrontare temi complessi, come quello dell’immigrazione.. Vedremo come si comporteranno i nuovi sindaci nella gestione della quotidianità delle loro città. Con il nuovo sindaco di Pisa mi auguro che i rapporti migliorino. Con Filippeschi sono stati sempre pessimi».

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