American Beach libera e attrezzata «Spiaggia di tutti»

LA NAZIONE PISA Pagina: 2

American Beach libera e attrezzata «Spiaggia di tutti»

SPIAGGIA libera attrezzata, sarà questo il destino della `vecchia’ American Beach. E’ stata, infatti, approvata all’unanimità la mozione, presentata in consiglio comunale dalla lista Una città in comune – Rifondazione comunista che chiede per l’arenile lasciato libero dalla base di Camp Darby una fruizione almeno in gran parte libera. Ma i nodi da sciogliere sono tanti. La concessione demaniale dell’American Beach – restituita dal governo Usa il 31 dicembre scorso – non è, infatti, ancora passata nelle mani del Comune.
L’AGENZIA delle Entrate e la Capitaneria di Porto stanno ancora lavorando sui beni di difficile rimozione presenti sulla spiaggia che dovranno essere incamerati dal Demanio. «Un’operazione che spero – afferma l’assessore Andrea Serfogli – possa concludersi sufficientemente prima dell’estate, in modo da darci il tempo di subentrare nella concessione e poi emanare il bando di evidenza pubblica per la gestione. Se non ci saranno i margini, dovremmo comunque studiare una soluzione temporanea per la stagione balneare. Resta da capire, e la mozione non prende inconsiderazione quest’aspetto, chi gestirà la spiaggia libera attrezzata: se una realtà sociale-sportiva come era stato ipotizzato in prima battuta dall’amministrazione o anche un privato, in linea con le altre spiagge libere attrezzate del nostro litorale. Resta fermo, comunque, che sarà necessario un bando pubblico». Ed esprime soddisfazione per la mozione approvata Una città in comune. «Questo voto rappresenta un’importante inversione di tendenza. Negli ultimi anni, infatti, le poche spiagge libere esistenti sono state di fatto privatizzate – affermano i consiglieri Ciccio Auletta e Marco Ricci – e di conseguenza lo spazio rimasto alla libera fruizione era di fatto eliminato, o comunque trasformato in stabilimenti. Sarà necessario ora, da parte di tutte le forze politiche, lavorare affinchè il piano di gestione su cui costruire il bando tuteli questa prescrizione, cercando le forme più opportune per determinarne la sostenibilità economica senza snaturarne la vocazione. Ma intanto il principio è stato affermato e un percorso di sostenibilità ambientale di gestione dei beni comuni avviato».

Francesca Bianchi

Condividi questo articolo

Lascia un commento