«Anche i rom sono umani» marcia contro il Comune

giovedì 22 maggio 2014, Tirreno Pisa

«Anche i rom sono umani» marcia contro il Comune

Corteo lungo la Bigattiera per chiedere l’acqua, il gas e il servizio scuolabus

“Siamo umani”. Questo lo striscione che ha aperto la marcia simbolica organizzata dalle famiglie rom del campo abusivo della Bigattiera e da alcune associazioni pisane tra cui Africa insieme. Per cinque chilometri, un centinaio tra cittadini pisani e rom hanno marciato lungo la Bigattiera fino alle scuole Viviani di Marina, per chiedere “acqua, gas e scuolabus” che man cano al campo dove vivono. Per il Comune, il campo è abusivo ed un servizio di scuolabus, già c’è e serve tre bambini che sono legalmente residenti. Inoltre «portare l’acqua e l’elettricità, è tecnicamente molto difficoltoso. Se il pullmino porta a scuola tre bambini rom, all’appello però mancano circa altri 30 bambini che secondo i genitori sarebbero costretti a “disertare” i banchi di scuola per l’impossibilità di raggiungere sia la scuola Viviani che la Machiavelli, anch’essa a Marina. Fatto sta che il caso del campo rom della Bigattiera ha mobilitato anche semplici cittadini come Luca Randazzo, scrittore ed insegnante: «A seguito dell’appello firmato lo scorso anno, il primo di agosto 2013 il consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dalla commissione consiliare permanente 2, in cui la giunta si impegnava a ripristinare pulmino, acqua e elettricità nel campo rom della Bigattiera». L’ordine del giorno fu presentato da Simonetta Ghezzani di Sel. Come dire che il Comune è «inadempiente a se stesso».
Sempre Randazzo rimanda al mittente le “scuse tecniche” nella difficoltà di portare acqua -d elettricità al Campo della Bigattiera: «Si fanno i campeggi in mezzo alle pinete perfettamente serviti da ogni servizio pubblico essenziale – dice – e quindi non capisco come non si riesca a portare acqua e elettricità in quel campo». «Nonostante le promesse di vari assessori – dicono i promotori dell’iniziativa – niente è stato fatto e, oltre il danno, l’ennesima beffa perché il 27 marzo giunge una nuova denuncia alle famiglie del campo, per inadempienza dell’obbligo scolastico e ad oggi la situazione è identica ad un anno fa». Sergio Bontempelli di Africa Insieme, rincara la dose:«Quasi un anno fa il consiglio comunale approvava la mozione per i diritti dei rom abitanti nel campo della Bigattiera e la mozione impegnava il sindaco a ripristinare i servizi minimi come acqua, luce, scuolabus per i bambini, e ad avviare un percorso di inserimento abitativo per le famiglie del campo. A distanza di un anno nulla è stato fatto, nulla è cambiato».
La replica del Comune è netta: «Ricordando che la scuola dell’obbligo ha insito nella sua definizione il fatto che ci sia la responsabilità oggettiva dei genitori nell’accompagnamento dei figli, l’amministrazione comunale viene in aiuto a coloro che sono impossibilitati ad assolvere a questo obbligo, tant’è che sono a disposizione tre scuolabus completamente dedicati per i campi di Oratoio e Coltano, ai quali si vanno ad aggiungere i posti per le bimbe e bimbi rom residenti presso l’ex-Ittiogenico e che frequentano le scuole del litorale». Il Comune ricorda inoltre, che i pulmini a disposizione dei rom sono 1/3 della disponibilità complessiva di servizio di scuolabus. Ma c’è di più, il Comune tira in ballo la Regione Toscana che aveva promesso lo stanziamento di quasi 100mila euro per la risoluzione del problema, «soldi mai arrivati». Alla marcia era presente anche Francesco Auletta consigliere di Una città in comune.

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