Antonio Veronese: «Un’area metropolitana per non subire Firenze»

venerdì
1 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
VII

Antonio Veronese, candidato sindaco di Patto Civico e Progetto Pisa

«Mettere insieme un’area da 200miIa abitanti per attrarre i fondi ue. Così sono sicuro di creare 2mila posti di lavoro»

di Francesco Loi

PISA

Un imprenditore affermato con l’obiettivo ora di diventare sindaco. Antonio Veronese, alla guida delle sue due liste civiche, ha definito nel dettaglio il suo progetto per lo sviluppo di Pisa.

Veronese, un aggettivo per definire la Pisa di oggi…
«Pisa, solitudine di un impero. Faccio mio il titolo del libro di Rudolf Borchardt. Una città in stato di abban dono, ferma».

Un aggettivo per definire la Pisa del futuro…
«Fresca, viva, dinamica. Occorre mettere in rete tutte le risorse che ha, dalle Università al Cnr, alle piccole e medie imprese che sostengono l’economia cittadina».

Tre parole chiave del suo programma…
«Pisa più bella, più ricca, più sicura».

La prima cosa che farebbe da sindaco?
«Sicurezza e lavoro i temi fondamentali. Risolvere il problema della sicurezza significa favorire lo sviluppo, se c’è lo sviluppo si agevola la ripresa delle imprese e delle partite iva, se c’è ripresa ci sono posti di lavoro e l’aumento dei consumi».

Sicurezza: cosa chiederebbe a prefetto e questore?
«Finora ho sentito piccole proposte. Tutti suggerimenti utili, come il turno notturno della polizia municipale, l’assunzione di vigili, le telecamere. Ma da sole queste iniziative non risolvono il problema. Essenziale è la centralità del ruolo del sindaco al tavolo della sicurezza come mai è avvenuto in questa città. Prefetto e coman dan ti delle forze dell’ordine, pur svolgendo il loro ruolo istituzionale in modo adeguato, restano a Pisa pochi anni e non conoscono appieno i veri problemi. Il sindaco sa dove intervenire e deve essere il coordinatore del tavolo della sicurezza».

Tema “storico”: come legare città ed università?
«Il nodo è la concertazione tra Comune ed Università, alla quale deve far seguito un rapporto con i cittadini che risiedono nelle zone interessate da certi fenomeni e con gli studenti. Gli universitari sono una risorsa per la città. L compito delle istituzioni individuare spazi peri giovani in cui favorire l’aggregazione attraverso un uso corretto dei luoghi. Questo risolverebbe la concentrazione del fenomeno movida e l’utilizzo improprio della città. Fatto questo, ci deve essere un rispetto delle regole che tutti indistintamente devono osservare. E chi non le rispetta deve essere sanzionato penalmente, civilmente e fiscalmente».

Aeroporto e People Mover: la sua strategia?
«L’aeroporto di Pisa deve diventare l’hub dell’Italia centrale. Non sono contrario ai sistemi aeroportuali, ma il Galilei ha i titoli per essere il punto di riferimento dei voli intercontinentali, dei low cost e dei cargo. Per contrastare l’egemonia fiorentina sulle politiche di sviluppo locale mi impegnerò a realizzare l’area metropolitana pisana come fosse un unico comune: non in termini amministrativi, ma dei servizi, della mobilità e dello sviluppo. Raggiungere i 200mila abitanti ci permetterebbe di essere riconosciuti come area metropolitana ed avere la possibilità di attingere ai fondi europei e statali. La città del futuro passa dall’elettrificazione ferroviaria dal porto di Livorno, centro del turi smo crocieristico, verso Pisa, Lucca e Pontedera».

Rapporto ed impegni per le periferie…
«La desertificazione del centro storico è dovuta a fattori che si possono ricondurre alla rendita fondiaria e finanziaria. Altra causa la grande distribuzione, che ha messo in ginocchio le piccole imprese. Una pessima programmazione urbanistica ha trasferito lavoro qualificato dal centro storico in zone come la Fontina, Ospedaletto e Montacchiello. Nel mio programma c’è una forte azione per il ripopolamento del centro, mentre le periferie saranno riqualificate: illuminazione, marciapiedi, presidio con la polizia municipale, spazi ricreativi e culturali. E poi il parco di Cisanello, la riqualificazione degli edifici dei Passi dove ho individuato un percorso parallelo alla ferrovia per ovviare al problema del passaggio a livello».

Un’idea per il litorale?
«Rappresenta un terzo del Pil cittadino. Nel primo anno, attraverso Pisamo ed i proventi della tassa di soggiorno, sono pronto a realizzare un restyling che parte dalla cura del verde, dal recupero di piazza Viviani (luogo mercatale e di aggregazione), info point anche a Marina e Calambrone peri turisti. In più il recupero di aree importanti per i parcheggi: a Marina, la zona attigua all’area camper; a Tirrenia nell’ ex Pachamama».

Lei ha promesso almeno 2mila posti di lavoro in più: come pensa di ottenerli?
«I grandi servizi non assumono da tempo per gli effetti della spending review. L’industria è in affanno, il commercio soffre. La strada è lo sviluppo del turismo che non ha lacci istituzionali. Due i filoni: Pisa capitale delle tradizioni storiche e Pisa capitale della robotica. Nel primo caso, via al recupero di Santa Croce in Fossabanda, Giardino Scotto, Palazzo Pretorio (museo civico delle tradizioni storiche con all’interno costumi ed oggetti del Gioco del Ponte, i galeoni). Poi, al piano terra di Palazzo Gambacorti (l’anagrafe sarebbe spostata nell’ex Telecom di piazza Facchini), un salone per eventi ed esposizioni. Tutta l’area della Cittadella diventerà un museo medievale della Pisa marinara. E la Mattonaia sarà la sede del mercato cittadino con prodotti di filiera corta. Nell’area dei Vecchi Macelli, invece, il museo della robotica, con tutte le grandi novità prodotte dalla scienza pisana, offerta ricreativa e ristorazione. Una piramide di vetro in largo Ciro Menotti sarebbe la “vetrina” in centro per informare i turisti. Tutto questo porterà subito 500 posti di lavoro».

Ma come si arriva a 2mila? «Creando in questo modo un’offerta all’interno della città che non c’è mai stata, capace di prolungare la permanenza da 3 ore a 33. Aggiungo la riapertura delle chiese più importanti ed eventi musicali. Tutto per favorire il turismo di qualità, quello culturale. Nel turismo, un milione di spesa aggiuntiva produce 30 nuovi posti di lavoro. Avendo 7 milioni di turisti, che elevano Pisa a quarta città d’Italia in termini di visite, ed attivando questo incremento di offerta un aumento della spesa di 10 euro al giorno, si raggiunge facilmente l’obiettivo dei 2mila posti di lavoro. Ma non è finita. Il People Mover, opera inutile, può intercettare il milione di turisti che arriva con auto privata dalla Fi-Pi-Li, anche con l’aiuto della tecnologia. Chi decide di parcheggiare negli scambiatori del Pisamover avrà una carta turi sti ca che darà la possibilità di usufruire gratuitamente di tutta l’offerta che ho descritto. E per i 5-6-700mila turisti che arrivano in treno alla stazione scatterà un’azione di marketing che, partendo da un info-point lì collocato, prospetterà quattro tipologie diverse di fruizione turistica della città».

In caso di ballottaggio tra altre forze politiche, Patto Civico come si comporterà?
«Continuerò a fare quello che ho fatto sin dall’inizio. Patto Civico e Progetto Pisa non sono partiti, ma un progetto di buona amministrazione. A noi interessa l’attuazione di questo progetto. Quale dei due attori al ballottaggio dimostrerà di volerlo realizzare avrà il nostro appoggio».

Un Commendatore della Repubblica alla guida di due nuove liste civiche
quello tra Antonio e Pisa è un legame speciale: è qui che ha iniziato da garzone, con fatica e sacrificio, a costruire quella che oggi è una rodata macchina di accoglienza del turismo internazionale, che dà lavoro a numerose famiglie e contribuisce alla ricchezza del territorio e alla promozione della città. Con orgoglio, duro lavoro e costante entusiasmo». Questo si legge sul sito del candidato alla guida delle liste Patto Civico e Progetto Pisa. ((Antonio ha una grande esperienza nel rapporto con il tessuto di imprenditori ed associazioni della città: è stato presidente di Assoturismo e Confesercenti, vicepresidente della Camera di Commercio e Comandante Generale del Gioco del Ponte, nonché console del Touring Club di Pisa. Per via della sua lunga carriera e del profilo imprenditoriale di assoluto livello è stato insignito del titolo di Commendatore della Repubblica».

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