Anziché autocelebrarsi, il comune metta a disposizione delle scuole spazi adeguati

Il sindaco di Pisa, Michele Conti, nel suo intervento pubblicato su “La Nazione” il 23 Gennaio, elogia i lavori effettuati dalla sua amministrazione sulla sicurezza delle scuole. Il nostro giudizio è ben diverso.

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica di stretta competenza del Comune, che gestisce le strutture fino al primo ciclo di istruzione, va ricordato come alcuni dei lavori siano stati avviati durante quest’estate con notevole ritardo, portando a disagi per le e gli alunne/i e le loro famiglie. È stato il caso del plesso “Sauro” di via Sant’Agostino, soggetto ad un intervento di adeguamento sismico che si è protratto diversi mesi oltre l’inizio dell’anno scolastico, recando difficoltà ed un servizio ridotto anche per i bambini e le bambine della scuola primaria “Battisti” e del plesso dell’infanzia “Gianfaldoni”.

Ma sicurezza per chi frequenta le scuole non vuol dire soltanto, com’è giusto, avere un’edilizia in regola con le normative vigenti. In questi mesi di pandemia da Covid-19, chi è costretto a prendere un mezzo pubblico per recarsi a scuola o per tornare alla propria abitazione dopo le lezioni deve poterlo fare senza rischiare di contagiarsi per sovraffollamento. A diversi giorni dalla ripresa delle attività didattiche in presenza, ci sono segnalati ancora diversi casi di autobus con un numero eccessivo di utenti. Se il tavolo provinciale sul trasporto pubblico, coordinato dal Prefetto di Pisa, ha disposto alcune corse aggiuntive sui tragitti interurbani, poco o nulla è stato fatto per aumentare i mezzi in circolazione sui tratti urbani. In particolare, nel territorio di Pisa, tante persone lamentano autobus pieni nei collegamenti tra le sedi degli istituti superiori e la Sesta Porta.

Più in generale, abbiamo un’idea diversa del ruolo che il Comune debba svolgere a favore delle scuole del suo territorio, che comprendono anche gli istituti superiori, pur di proprietà della Provincia. Non si può far finta di ignorare come diverse realtà siano in uno stato di sofferenza, a cominciare dai Licei “Buonarroti” e “Dini”, alcune classi dei quali sono attualmente ospitate dall’Università presso il polo didattico “Piagge”. A nostro avviso il Comune, proprietario di una quantità di spazi inutilizzati ben superiore alle disponibilità della Provincia, dovrebbe intervenire per far fronte alle esigenze di chi studia a Pisa. Lo stesso Michele Conti, quest’estate, nel confronto con l’ateneo pisano sulla didattica a distanza, aveva snocciolato un elenco di strutture che l’ente locale avrebbe potuto assegnare alle attività universitarie: dall’ex asilo “Coccapani”, all’ex biblioteca comunale; dagli Arsenali Repubblicani ad alcune strutture dei Vecchi Macelli. Quando Una Città in comune, nel corso della discussione sul bilancio preventivo per il 2021, ha presentato un ordine del giorno che chiedeva che l’amministrazione cittadina si attivasse per recuperare alcuni di questi spazi per le attività delle scuole, la maggioranza di centrodestra l’ha respinto.

Ci sembra che la sensibilità di chi governa la nostra città nei confronti di chi studia sia davvero scarsa, visto che si interessa agli studenti solo in quanto contribuiscono all’economia locale. Degli studenti medi costretti a seguire le loro lezioni in strutture fatiscenti, che apparentemente non danno un giro d’affari interessante, poco importa.

Una città in comune

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