Erosione del litorale pisano: approvato importante ordine del giorno di “Una città in comune – PRC”

Nel consiglio comunale di ieri, giovedi 20 febbraio, è stato approvato un importante ordine del giorno proposto da “Una città in comune – PRC”

che impegna il Sindaco e la Giunta ad affrontare il problema dell’erosione del litorale Pisano.

Qui di seguito si può leggere il testo approvato.

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Ordine del Giorno

Considerato che:

– i fenomeni erosivi a carico del litorale pisano hanno un’origine storica e si inseriscono in un contesto di mutamenti climatici che vedono un progressivo aumento del livello del mare e una progressiva riduzione dell’apporto di materiale solido da parte dei fiumi ed in particolare dell’Arno;

– l’inquinamento generalizzato e soprattutto una gestione non corretta dei fondali hanno minato anche l’integrità degli ecosistemi ed in particolare delle praterie a Posidonia oceanica che avevano da sempre costituito una barriera naturale ai fenomeni di erosione;

– le modifiche e gli interventi infrastrutturali a carico della linea di costa storicamente, e recentemente la costruzione del porto di Marina, hanno complicato la situazione rendendo più difficile  sviluppare una modellistica attendibile circa le dinamiche delle correnti e quindi dei fenomeni erosivi;

– in un quadro di risorse sempre più scarse, l’aver dovuto affrontare le spese per l’innalzamento delle dighe foranee immediatamente a sud delle opere a difesa dell’ingresso del nuovo porto costituisce un ulteriore elemento di criticità per interventi adeguati e funzionali. Si ricorda appunto che l’inondazione di una parte dell’abitato di Marina per le mareggiate dell’autunno del 2012, come evidenziato dalle indagini effettuate dal servizio difesa del suolo della Provincia, sono state determinate, oltre che dall’eccezionalità degli eventi, anche dalla presenza delle strutture a difesa dell’ingresso del porto;

– i fenomeni erosivi in atto e soprattutto l’approfondimento batimetrico sul fronte a mare delle dighe originali complica e compromette la stabilità delle stesse.

Assodato che:

– diventa assolutamente indispensabile, anche a fronte delle nuove opere a mare, approfondire la conoscenza sulle dinamiche erosive in atto per comprendere bene anche l’entità e la modalità di tali accelerazioni. Si tratta però di effettuare degli studi più complessi (e più costosi);

– in questo contesto sembrano convincenti gli interventi previsti dalla Provincia, mentre il ripascimento con sabbie – siano esse prelevate al Calambrone o derivanti dall’escavazione del porto – determina delle criticità. Nel primo caso perché si andrebbe a interferire con una zona in cui le praterie di Posidonia sorprendentemente si stanno ricostituendo, e nel secondo caso perché i materiali sono da considerarsi rifiuti industriali e come tali debbono essere trattati.

Tenuto presente che:

– laddove si sono instaurate dinamiche di rinaturalizzazione dei fondali, il fenomeno erosivo sembra essere in regressione, o comunque rallentato;

– le opere di difesa devono essere realizzate in modo accurato e nell’ottica di un equilibrio complessivo del litorale, tenendo anche in considerazione l’effetto positivo di azioni che possono favorire la rinaturalizzazioni dei fondali, evitando di indirizzare risorse in modo da favorire alcuni attori anziché il territorio nel suo complesso.

Il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta:

  • a farsi promotori di sinergie istituzionali al fine di trovare le risorse necessarie ad approfondire la conoscenza delle dinamiche erosive del litorale pisano e le sue relazioni con il regime dell’Arno;
  • a individuare forme di difesa dall’erosione che abbiano il migliore rapporto costi/benefici per il litorale nel suo complesso;
  • mettere alla base delle opere di difesa una loro sostenibilità sia economica che ambientale di lunga durata;
  • a considerare l’impatto sul fenomeno erosivo di ogni nuova opera prevista sul litorale.

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