Aprire le strade bianche al traffico significherebbe distruggere aree naturali di eccezionale valore

Puntualmente, all’inizio della stagione balneare, ritorna l’ipotesi di utilizzare le strade bianche interne al Parco, oggi soggette a tutela, per smaltire il traffico sul litorale.

Idea già avanzata più volte e da più parti negli ultimi anni, ora riproposta nuovamente da Confcommercio, che oggi ha anche un suo rappresentante come assessore al litorale.

L’utilizzo delle strade bianche viene proposto quale semplice e innocua soluzione per ridurre un traffico che – non ci dimentichiamo – è concentrato esclusivamente nei giorni festivi dei tre mesi estivi ed è causato, fra l’altro, dalle scelte urbanistiche degli ultimi anni, che hanno aggravato il carico insediativo sul litorale (vedi Calambrone con nuovi edifici ed il riutilizzo intensivo delle colonie) senza verificarne la sostenibilità ambientale e infrastrutturale, come è invece richiesto dalle leggi vigenti in materia di territorio, di paesaggio e di ambiente.

In pratica si tenta di scaricare su un territorio con caratteristiche di rarità, dove sono presenti valori ambientali e paesaggistici irriproducibili, le conseguenze di uno sviluppo urbanistico insostenibile e mal governato.

Nelle zone naturali alle spalle del litorale sono presenti numerosi vincoli, istituiti per tutelare la natura, il paesaggio e gli habitat naturali, quali il Parco Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, le prescrizioni del Piano Paesaggistico Regionale, il sito Natura 2000 denominato “Selva Pisana”, la zona umida lungo lo Scolmatore, le zone boscate, ed è un ambito riconosciuto recentemente dall’UNESCO come “Riserva della biosfera”.

Consentire il traffico automobilistico nelle strade sterrate che attraversano queste aree vorrebbe dire comprometterne le caratteristiche naturali eccezionali, ed anche se non se ne propone oggi l’asfaltatura, l’apertura al traffico ne sarebbe la pericolosa anticipazione, oltre che la giustificazione per nuove e insostenibili urbanizzazioni: tutto questo porterebbe a danni irreversibili per l’ambiente e gli ecosistemi coinvolti.

E’ poi acquisito da tempo dalla disciplina urbanistica l’assunto che più strade generano più traffico: non è questa la soluzione per diminuire il congestionamento estivo, non si possono scaricare sui beni della collettività le scelte sbagliate delle amministrazioni né le esigenze di pochi.

Che alcune forze politiche auspichino la distruzione del nostro litorale non sorprende, sostenendo una idea di “sviluppo”, che non tiene conto delle risorse naturali ed anzi ne presuppone pericolosamente la loro distruzione.

Il Parco e le sue risorse naturali sono un unicum, che non appartiene né alla giunta né al Consiglio Comunale né ai pisani, ma all’intera umanità.

Le associazioni ambientaliste hanno proposto una serie di soluzioni alternative, sia per la razionalizzazione ed il miglioramento delle infrastrutture esistenti, sia per il potenziamento del trasporto pubblico, sia per l’implementazione della mobilità lenta – pedonale e ciclabile – che vanno nella giusta direzione della sostenibilità.

E’ questa la strada da seguire: interventi puntuali, di modesta entità e di minimo impatto ambientale, studiati attentamente in relazione alle risorse locali, e non scelte insostenibili e dannose per tutta la collettività.

Quali sono le intenzioni della nuova amministrazione al riguardo? Chiediamo al sindaco e alla giunta una chiara presa di posizione contro qualsiasi ipotesi di utilizzo delle strade bianche al traffico automobilistico.

Diritti in comune:

Una città in comune , Rifondazione Comunista, Possibile

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