Assistenti sociali: una svolta storica su assunzioni e no al precariato. Approvato alla unanimità nostro ordine del giorno.

Ieri in Consiglio Comunale, abbiamo ottenuto un risultato importantissimo, al termine di un lungo percorso di denuncia e proposta con il quale abbiamo portato all’attenzione pubblica, sin dai tempi della giunta Filippeschi, la vicenda paradossale dei servizi socio assistenziali del territorio pisano.

Finalmente, per la prima volta in dieci anni, il Consiglio Comunale approvando alla unanimità un nostro ordine del giorno, ha assunto l’impegno a adoperarsi affinché si acceleri “il piano di assunzioni degli assistenti sociali da parte della Zona Pisana per raggiungere l’obiettivo previsto, e ad oggi non rispettato, di 1 assistente sociale ogni 5.000 abitanti, investendo le risorse necessarie, anche da parte di tutti i Comuni consorziati, per ottenere questo risultato imprescindibile tanto più vista la situazione di crisi economica e sociale che ha provocato un aumento delle povertà e dei bisogni”.

Oltre a questo, all’unanimità è stata ribadita la contrarietà alla prassi del ricorso da parte della Società della Salute (SdS) ai contratti di somministrazione ed è stata approvata la richiesta di un loro superamento: noi riteniamo che il ricorso al lavoro interinale sia uno svilimento della professione, non tuteli chi lavora e pregiudichi l’efficacia e l’efficienza dell’intervento sociale contro la povertà e l’esclusione.

Il documento dà, quindi, mandato al sindaco e alla assessora competente di portare nell’assemblea dei Soci della Sds l’attuazione di questi indirizzi.

Con l’approvazione dell’ordine del giorno avviamo così un percorso per porre rimedio ad una situazione ad oggi insostenibile, determinata dalla gravissima carenza di assistenti sociali nel settore socioassistenziale che dovrebbero essere 41 e ad oggi sono 26, ovvero 1 Assistente sociale ogni 7.826 abitanti, parametro lontano anni luce dal livello essenziale stabilito dalla legge.

La cosa gravissima che è che abbiamo conosciuto questi dati in risposta ad una interrogazione da noi presentata nel mese di agosto, nel momento in cui centinaia di nuclei familiari venivano colpiti dalla decisione del Governo di cancellare il reddito di cittadinanza. Fatto ancora più grave è che questo parametro, uno dei più bassi del territorio regionale, si ottiene considerando i lavoratori interinali che tra l’altro concorrono al raggiungimento del LEPS ma non ai fini del contributo statale

E’ bene ricordare, infatti, che la legge 178 del 2021 ha reso effettivo il primo dei livello essenziali dei servizi socioassistenziali, ed ha disposto il rimborso di 40.000 euro per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato fino al raggiungimento del parametro ottimale.

Moltissimi Comuni ed Asl hanno ricevuto rimborsi, che secondo quanto stabilito dalla legge sono di carattere strutturale e non sono una misura di emergenza.

Non solo: secondo la Corte dei Conti, questa “spesa di personale per assunzioni di assistenti sociali a tempo indeterminato non concorre alla determinazione degli spazi assunzionali” determinate dalla legge, Niente di più facile quindi. E invece, Pisa no, perché il parametro raggiunto è gravemente insufficiente e non consente di fare richiesta del contributo statale .

A fronte di una situazione non più giustificabile, ieri siamo riusciti a rompere questo silenzio e immobilismo, imponendo un cambio di rotta netto da parte del centrodestra e della giunta Conti sulle politiche sociali.

A partire dalla approvazione del documento di ieri si pongono finalmente le condizioni per potenziare i servizi , rivoluzionarne il loro funzionamento affinché si faccia davvero fronte alla crescita esponenziale, qualitativa e quantitativa delle vecchie e nuove povertà.

Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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