Auletta lascia ampia libertà

martedì
12 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
VI

«Non siamo i proprietari dei voti, ai cittadini non servono manovratori»

PISA

«Siamo il quarto polo e ancora una volta ci presentiamo a livello nazionale come il principale laboratorio di costruzione di buone pratiche continuando fin da subito a portare avanti le nostre battaglie: diritti, lavoro ed uguaglianze». Esulta, ma non troppo, Ciccio Auletta. La coalizione “Diritti in comune” migliora in termini di voti assoluti il ri sultato ottenuto alle amministrative del 2013, ma Palazzo Gambacorti rischia di essere travolto da quella che il candidato sindaco della sinistra alternativa al Pd definisce la “marea nera” della Lega Nord. La coalizione formata da “Una citta in comune” (che ottiene il 5,1% dei voti, dato in crescita rispetto al 4,7% di cinque anni fa), Rifondazione comunista (1,7% rispetto al 2,9% del2013) e Possibil e (che ottiene alla sua prima apparizione lo 0,7%), incassa 3.224 voti (pari al 7,8%). Un trend in crescita rispetto alle 3.146 preferenze ottenute nella scorsa tornata elettorale cittadina (che in percentuale superò però gli 8 punti).

Seppur di poco la sinistra-sinistra avanza, ma non sarà una pedina nel grande scacchiere del ballottaggio. Né apparentamenti, né indicazioni di voto. «Non abbiamo una dimensione proprietaria del voto – sottolinea Auletta -. I cittadini non hanno bisogno di manovratori: in molti hanno scelto le proposte chiare e concrete del programma di “Diritti in comune” e allo stesso modo, se vorranno, sceglieranno chi sostenere al ballottaggio. In ogni caso, quello che uscirà dalle urne il 24 giugno sarà un sindaco di minoranza: il dato sull’affluenza non può essere assolutamente soddisfacente e il tracollo dei votanti (58,47% rispetto al 76,67% delle politiche dello scorso marzo, ndr) chiama direttamente in causa i partiti populisti che con la politica degli slogan non riescono ad attrarre elettori».

Nel clima di incertezza che ha accompagnato la campagna elettorale e avvolto i seggi domenica scorsa sono due i punti fermi: da un lato il boom della Lega Nord, dall’altro il crollo del Movimento 5 Stelle. Nel mezzo il costante calo del Pd. «Avanza la marea nera della Lega, che assorbe totalmente il centrodestra e gran parte dell’elettorato del Movimento 5 Stelle, ma anche una fetta di elettori del Pd, che ha portato avanti politiche di destra – è l’analisi di Auletta -: alla fine i cittadini preferiscono l’ori ginale alle brutte copie. La responsabilità va cercata all’interno del centrosinistra, che ha favorito un partito (la Lega) che vince senza avere un programma. In questo quadro c’è però un quarto polo, quello della sinistra, che ottiene un dato in controtendenza a livello nazionale».

Danilo Renzullo

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