Avanza la Lega, Pd in affanno

lunedì
11 giugno 2018
Testata:
TIRRENO
Pagina:
1-5

In Toscana i 5 Stelle esclusi dai ballottaggi. L’affluenza cala ovunque, fa eccezione Pisa

Nessun sindaco eletto al primo turno nei Comuni con più di 15mila abitanti ma un dato politico inequivoco: l’avanzata della Lega, che porta ovunque i suoi candidati ai ballottaggi. In affanno il Pd, che dovrà giocarsi nel secondo turno le chance di mantenere Siena, Massa e Pisa. Nella città della Torre testa a testa tra Serfogli (centrosinistra) e Conti (centrodestra). A Massa duello Persiani (centrodestra)Volpi (centrosinistra). In base alle prime sezioni scrutinate M5S fuori ovunque.

L’onda potrebbe essere solo verde. Non c’è giallo nella Toscana andata alle comunali, e forse è la sorpresa più grossa di questa tornata. Il primo partito d’Italia – a stare ai risultati usciti dalle prime sezioni scrutinate – sembra non riuscire a radicare una classe dirigente nell’unica roccaforte rossa rimasta nel Paese, non abbastanza da generare continuità e una “scuola” di amministratori. Il M5S sarebbero fuori dai ballottaggi in tutti e tre i capoluoghi. Prevedibile, si potrebbe dire. Eppure sarebbe il segno di una frenata. Così dappertutto i testa a testa del 24 maggio potrebbero seguire uno schema classico: sinistra-destra. Tengono ma troppo poco, dopo la debacle del 4 marzo, i dem a Pisa. L’alleanza di centrosinistra fra Pd e liste civiche, dopo divisioni e una strategia quasi tafazziana seguita per la scelta del candidato, Andrea Serfogli, alle prime sezioni scrutinate si aggirava sul 35,1%, nemmeno due punti sopra il 33,4% raccolto da Michele Conti. Nell’asse del candidato “verde” sarebbe proprio la Lega a fare da traino con un punteggio fra il 22 e il 24%, ma alcune proiezioni darebbero il centrodestra addirittura avanti. Così il ballottaggio fra dem e Lega sarà soprattutto una caccia agli elettori dispersi, in particolare fra i 5 Stelle di Gabriele Amore. Non è una sorpresa il flop grillino sotto la Torre, qui i due meetup si sono trasformati in due tribù nemiche prima che arrivasse la certificazione. Ma è chiaro che a tremare di più sono proprio i dem. Quasi ovunque, nelle città in cui il margine è stato così risicato, negli ultimi anni ha prevalso nell’elettorato la voglia della spallata antisistema. Così è andata a Livorno, Arezzo, nella vicina Cascina della sindaca Susanna Ceccardi, a Pistoia. Ancora più bruciante sarebbe lo smacco subito da Luana Mencarelli a Massa. La 5 Stelle si ferma al primo turno nonostante le truppe di Casaleggio e Di Maio alle politiche fossero primo partito col 30%. Nella città apuana non ci sarebbe stato il contagio giallo, l’effetto Carrara. Il testa a testa fra 15 giorni anche qui, almeno a stare ai risultati provvisori, sarà una sfida fra continuità e cambiamento, fra l’avvocato targato Carroccio, Francesco Persiani e il dem Alessandro Volpi, il sindaco uscente che rischia di non riuscire a invertire un vento che soffia dalle politiche. Unico a tenere sembra Bruno Valentini a Siena. Nella città del Palio, sebbene anche qui i dem abbiano fatto di tutto per farsi male, il primo cittadino uscente si attesta intorno al 35% per cento. E all’una di notte il suo sfidante per il ballottaggio era Luigi De Mossi, frontman del centrodestra, ma Pierluigi Piccini, l’ex sindaco “eretico” lo insidiava a pochi voti di distanza. A Pescia Oreste Giurlani ieri sera era davanti, e davanti anche il centrodestra con Alberto Giovannetti a Pietrsanta. Una giornata che si chiude con un’aggressione al seggio subita dalla Priscilla Schiano, candidata del centrodestra a Monte Argentario. Dopo essere stata insultata, è esplosa una lite fra militanti, e lei è svenuta.

Più votanti a Pisa l’affluenza cala in media del 2,5%

Giù l’affluenza alle Comunali quasi ovunque in Toscana ma non troppo, in media del 2,5%. Anche nei capoluoghi, ma non sembra un’emorragia di insoddisfazione degli elettori. In particolare è sorpresa a Pisa, dove l’affluenza cresce di quasi 3 punti dal 55,7 del 2013 al 58,5% di quest’anno, un segnale che ieri sera, a scrutini ancora aperti, faceva tremare il Pd. Cala invece a Siena, ma nella città del Palio quel meno 5% circa (63,08%) ieri sera faceva sperare i dem in una tenuta dell’uscente Bruno Valentini. Ottimismo anche a Massa, dove la flessione è di appena il 4%, non molto se si considera che cinque anni fa si votava anche di lunedì. All’ombra delle Apuane si è passati dal 66,75% al 62,2%. Campioni di voto aSemproniano, sull’Amiata, dove è andato al voto oltre l’80,7%. Tiene a Pietrasanta. Forte, invece, l’astensione a Pescia, nel “regno” in cui si ricandida, fra mille polemiche, Oreste Giurlani, il sindaco uscente che ha chiuso la sua corsa prima della scadenza a causa di una inchiesta per peculato culminata con l’arresto. Lì dal 64,5 del 2013 si è passati al 55,5%.

Ed è chiaro che in alcune città i dem temano che il richiamo delle urne potrebbe essere il segno anche di una svolta, della voglia di cambiare. L’incognita era proprio sulle proporzioni e sull’effetto dell’onda giallo-verde montata in questi ultimi giorni complice proprio la formazione del governo e alcuni episodi di cronaca che potrebbero aver trainato la corsa del leghista Michele Conti. Anche a Massa la tenuta stupisce, e potrebbe favorire le forze finora rimaste all’opposizione.

Condividi questo articolo

Lascia un commento