Bando per l’accoglienza: la non partecipazione della Società della Salute sarebbe un fatto molto grave

Il 31 Luglio scadeva il bando emesso nel febbraio di quest’anno dalla Prefettura di Pisa per l’accoglienza straordinaria (CAS) dei richiedenti asilo.

Quest’ultimo bando come dimostrato da una recente analisi di InMigrazione nel Dossier “Straordinaria Accoglienza 2018/2019” presenta innumerevoli carenze in termini di prestazioni previste per i beneficiari con un relativo peggioramento delle condizioni d’accoglienza, ma anche un ulteriore peggioramento nella percezione dei territori. Il bando emesso dalla Prefettura di Pisa risulta, infatti, in base a questo dossier “carente” e al 79° posto su 101 bandi analizzati di tutta Italia. Si ammettono, infatti, strutture che possono raggiungere i 150 beneficiari, si prevedono pochi servizi alla persona e all’ integrazione (mediazione linguistico-culturale, insegnamento italiano L2, assistenza sanitaria e psicologica, assistenza legale). Ci si dimentica completamente, quindi, dei vantaggi sia per beneficiari che per il territorio di una accoglienza diffusa, idealmente in zone centrali e vicine ai servizi, come anche di una corretta proposta di servizi che possano permettere un reale nuovo inizio per i richiedenti asilo sia in Italia o anche all’estero e non si tiene in alcun conto la professionalità del gruppo di lavoro di operatori e operatrici che vengono impiegati.

Di fronte a questo peggioramento delle condizioni dell’accoglienza dei richiedenti asilo, dovrebbe essere ancor più forte la presenza degli enti locali. Invece la Società della Salute della zona pisana sembra intenzionata a non partecipare al bando, lavandosene completamente le mani e lasciando in mano un aspetto così delicato per la vita cittadina al solo privato sociale. Tale scelta potrebbe comportare la fine per alcuni  particolari  progetti di accoglienza,  portati avanti da associazioni che fino ad oggi hanno operato in collaborazione con la S.D.S., con conseguenze per i beneficiari costretti a emigrare presso altre strutture e per gli operatori che potrebbero perdere il loro posto di lavoro.

Data la crescente intolleranza e visto il sempre più diffuso razzismo anche a Pisa, la scelta della Società della Salute rappresenta un ulteriore e grave arretramento: un passo indietro inaccettabile che lascerà il privato sociale agire senza alcun controllo e senza possibilità di intervento da parte dell’amministrazione comunale.

Negli anni passati abbiamo aspramente criticato la Società della Salute sotto la direzione dell’assessora Capuzzi che è stata molto latitante e pesantemente deficitaria sul fronte dell’accoglienza, non svolgendo in alcun modo quel ruolo di indirizzo e di programmazione che avrebbe dovuto compiere, con la conseguenza di operare in una situazione di emergenza volutamente costruita. A fronte di questa situazione se la Sds sotto la leghista Gambaccini deciderà di sottrarsi ulteriormente alle proprie responsabilità, andremo verso un ulteriore peggioramento venendo a mancare qualsiasi impegno per l’accoglienza dei richiedenti asilo.

 

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

 

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