Base Coltano: centrodestra e centrosinistra confermano il sì e la sottrazione di 190 milioni a bisogni sociali e ambientali

La maggioranza del Consiglio comunale si è schierata per il sì alla nuova base militare nella nostra città, rilanciando l’idea di collocare una parte dell’infrastruttura negli immobili abbandonati di Coltano. Questo è quanto emerso dalla discussione sul tema, approdata in Consiglio dopo 6 mesi che il nostro gruppo chiedeva un confronto, impedito dalla destra e svolto ieri per mere ragioni elettorali.

Fin da subito è stato chiaro che l’obiettivo del sindaco Conti e della maggioranza era mandare, a pochi giorni dal voto, un messaggio forte e chiaro ai poteri militari e al “partito degli affari” che ruota intorno a questa mega opera da 190 milioni di euro: con noi al governo nazionale, sulla base avrete mani libere!

Lo stesso Conti ha incentrato tutto il suo intervento contro l’ipotesi avanzata dal presidente della Regione Giani di collocare la base a Pontedera, sostenendo che per Pisa si tratta di un’occasione economica imperdibile. In questo senso la destra ha sostenuto con forza l’insediamento di edifici militari dentro il borgo di Coltano come un progetto da sostenere. Anche il PD si è nettamente schierato a favore della realizzazione della base a Pisa, con l’unica differenza di escludere come collocazione aree del parco e del preparco, e quindi anche gli immobili di Coltano.

Un gioco elettorale delle parti, tanto squallido quando poco credibile, a fronte del fatto che centrodestra e centrosinistra hanno governato e governano ancora insieme, e che gli unici atti oggi in vigore sono i due decreti del Presidente Draghi con cui si prevede la realizzazione di tutta la base a Coltano – decreti che né il PD né la Lega, Fratelli d’Italia o Forza Italia mettono in alcun modo in discussione.

Di fronte al coro unanime di centrodestra e centrosinistra, e all’assenza del Movimento 5 stelle, sul carattere strategico della ennesima militarizzazione del nostro territorio e soprattutto sull’investimento da 190 milioni di euro “rubato” dal Fondo di coesione sociale e sviluppo, siamo stati gli unici a rilanciare chiaramente il dissenso delle migliaia di cittadini e cittadine venute alla manifestazione a Coltano del 2 giugno, e che il Movimento no base continua a ripetere: il progetto va ritirato e i 190 milioni di euro vanno destinate ai veri bisogni sociali e ambientali del nostro territorio, inclusa la rigenerazione del borgo di Coltano.

In una fase di crisi pesantissima, mentre in Parlamento si continuano ad aumentare le spese militari e a tagliare le spese sociali, nel nostro territorio gli schieramenti di governo convergono nel voler trasformare Pisa nel più importante polo logistico della guerra nel nostro paese. Per questo è ancora più importante allargare, sostenere e radicare le iniziative del Movimento No base, per fermare questo progetto e costruire a Pisa un’economia di pace, non di guerra.

Una città in comune
Rifondazione Comunista

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