Grazie a un question time presentato dal gruppo Una città in comune – Rifondazione Comunista, durante il Consiglio del 25 gennaio sono emerse nuove e significative rivelazioni sul progetto di ampliamento della base USA di Camp Darby.
In una recente interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere regionale di “Sì – Toscana A Sinistra”, Tommaso Fattori, l’assessore regionale Ceccarrelli aveva ammesso che i ritardi nei lavori erano dovuti a non meglio specificate problematiche legate “alle proprietà dei suoli”. Ora il nostro question time, a cui ha risposto l’assessore comunale Zambito, ha consentito di scoprire che una parte dei terreni coinvolti nell’ampliamento della base militare USA sono di proprietà dello stesso Comune di Pisa e della Provincia di Pisa. Si tratta di una circostanza finora accuratamente taciuta dall’amministrazione comunale, di cui siamo venuti a conoscenza solo a seguito di ripetuti atti ispettivi. Ancora una volta chi oggi governa Pisa prova in tutti i modi a far calare su questo progetto un velo di silenzio. Come quando mesi fa, pur già informata del piano di ampliamento, l’amministrazione comunale non ne aveva informato né il Consiglio né la cittadinanza.
La nostra posizione è chiara e netta: il Comune di Pisa e la provincia di Pisa devono quanto prima formalizzare la propria assoluta contrarietà a mettere a disposizione, in qualsiasi forma, le proprie aree per l’ampliamento della base di Camp Darby. Come abbiamo più volte ribadito, anche in occasione di ripetuti sit-in davanti la base, si tratta di un progetto pericoloso per la sicurezza dei cittadini, tutto funzionale alle guerre e alle strategie di potenza statunitensi nell’area mediterranea, africana e medio-orientale, oltre che molto impattante sull’ambiente protetto del Parco Naturale di San Rossore.
Una Città in Comune
Partito della Rifondazione Comunista