Base militare: ecco il progetto di fattibilità, 4 slide a orologeria

Solo questa mattina ci è arrivata la risposta da parte dell’Ente Parco alla richiesta di accesso agli atti che avevamo fatto lo scorso 9 settembre alla Regione Toscana, alla Provincia di Pisa, all’Ente Parco, al Comune di Pisa e a tutti Comuni e Province componenti la Comunità del Parco per avere lo studio di prefattibilità tecnica della nuova base militare all’interno del Parco (area Cisam). Studio che era stato illustrato nel tavolo interistituzionale del 6 settembre e a cui tutti i presenti (Conti, Angori, Giani, Bani, i rappresentanti del Ministero della Difesa, dell’Arma dei Carabinieri e il Commissario Sessa) hanno convenuto come da verbale sottoscritto.

È semplicemente inammissibile che questa documentazione arrivi esattamente poche ore dopo che la Comunità del parco si è espressa. Siamo ad una vera propria provocazione, l’ennesimo schiaffo a quella richiesta di trasparenza che chiediamo da oltre un anno e mezzo. A questo si aggiunge che i Comuni di centrodestra e centrosinistra non hanno mai risposto alle nostre richieste di accesso agli atti, assumendosi la responsabilità di non renderli pubblici e di non aprire alcuna discussione neppure nei rispettivi consigli comunali.

Ma di quali documenti stiamo parlando nel dettaglio?

Il Parco ci ha trasmesso oggi il verbale del 6 settembre insieme a 4 slide (che trovate pubblicate): anche questo un insulto alla intelligenza della cittadinanza. Ecco in cosa consiste lo studio di prefattibilità illustrato il 6 settembre e sulla base del quale tutti i partecipanti al tavolo interistituzionale hanno stabilito unanimemente la data finale del 18 settembre per il parere della Comunità stessa.

Le 4 slide dicono con chiarezza che non esiste alcuna base diffusa, che la base si farà nel cuore del Parco devastandolo e che questo consentirà di rafforzare Pisa come polo strategico delle operazioni militari del nostro paese, spendendo decine di milioni di euro per l’economia di guerra. Non è un caso che al riguardo non sia stata fornita alcuna cifra.

Questa è la scelta in ballo e l’alternativa è netta e chiara. Per questo oggi è semplicemente inqualificabile oltre che squalificante lo spettacolo di rimpalli di responsabilità, richiami alla “cultura di governo”, le rivendicazioni, le sottrazioni e le omissioni a cui stiamo assistendo da parte delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra.

Noi abbiamo scelto con chiarezza da che parte stare e per questo il 21 ottobre saremo ancora una volta in piazza per fermare l’escalation e ribadire che questa base non si farà né a Pisa né altrove.

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