Biblioteca comunale al collasso: nel resto della Toscana i servizi ripartono, a Pisa una situazione di abbandono

Constatiamo con crescente preoccupazione che l’amministrazione comunale continua a ignorare la grave situazione nella quale versa la SMS Biblio, rifiutandosi di prendere in esame in modo serio e responsabile la situazione.

Il nuovo DPCM dispone, a partire dal 16 gennaio, la riapertura di “musei, mostre e istituti di cultura” (quindi biblioteche), con ingressi contingentati: ci aspettiamo quindi che già a partire da questa settimana gli utenti potranno accedere alle sale di lettura, su appuntamento e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid. Ogni ulteriore proroga è a questo punto ingiustificata.

E’ evidente che la giunta Conti ignora l’esistenza di linee guida regionali, nazionali e internazionali di riferimento nelle quali sono indicati i livelli minimi dei servizi che le biblioteche pubbliche devono garantire.

Le Linee guida IFLA/UNESCO affermano che “le biblioteche svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nel consolidamento di una società democratica perché permettono a ciascuno di avere accesso a un’ampia e variegata gamma di conoscenze, idee e opinioni”. Viene inoltre ribadito che “la biblioteca, per il migliore accesso al servizio, deve essere aperta negli orari più comodi per chi vive, lavora o studia nella comunità”

La Regione Toscana, ispirandosi a queste linee guida, si serve di indicatori per monitorare la qualità e l’efficienza dei servizi delle biblioteche e delle reti bibliotecarie del territorio. Pubblica a cadenza biennale report molto dettagliati, consultabili sul sito della Regione. L’ultimo report pubblicato si riferisce al biennio 2017-2019: particolare attenzione è riservata all’orario di apertura. Si dà più peso alle aperture in fascia pomeridiana e nei giorni prefestivi e festivi, dal momento che i cittadini devono avere la possibilità di recarsi in biblioteca nel tempo libero e, comunque, fuori dall’orario di lavoro (fanno eccezione le visite delle scuole, che si svolgono in genere di mattina).

La Regione Toscana afferma che “per valutare una biblioteca è opportuno ponderare l’apporto delle ore effettuate nelle diverse fasce orarie di apertura. A tal fine, l’indice di apertura attribuisce un peso inferiore alle ore della fascia mattutina. Indice di apertura = ore medie settimana mattina / 3 + ore medie settimana pomeriggio + ore medie settimana sabato (prefestivo) + ore medie settimana sera”.

In poche parole, le aperture mattutine contano solo un terzo rispetto alle aperture in fascia pomeridiana, mentre il sabato mattina pesa per intero perché è un giorno molto gradito al pubblico.

Proviamo adesso a calcolare l’indice di apertura per la Biblioteca comunale Gronchi di Pontedera e per la Biblioteca comunale di Pisa, calcolato sull’orario di una settimana campione (11-17 gennaio 2021):

Indice di apertura SMS Pisa = 10,8;

Indice di apertura Biblioteca di Pontedera = 45,6.

Il confronto è impietoso: per questo chiediamo un immediato ampliamento dell’orario di apertura della nostra biblioteca.

Altro indicatore utilizzato dalla Regione Tosca è l’indice di spesa pro-capite, che serve a verificare l’adeguatezza delle risorse economiche nella gestione corrente della biblioteca rispetto alle esigenze dell’utenza potenziale.

L’indice di spesa medio per le biblioteche della Regione Toscana nel biennio 2017-2019 è stato pari a 9,2 euro per residente. Il dato di Bibliolandia era già allora tra i peggiori: per il 2019 l’indice era pari a 5,9 (in netto calo rispetto al dato del 2008, pari a 6,8). Non si può certo dire che la provincia di Pisa (e, in particolare, il Comune di Pisa) abbiano investito troppo per l’offerta culturale dei propri cittadini.

Infine, in una biblioteca di medie o grandi dimensioni devono essere presenti bibliotecari qualificati. Non è possibile pensare di gestire una biblioteca moderna senza l’apporto professionale di personale esperto. L’assegnazione alla biblioteca Biblio SMS di una sola unità aggiuntiva di personale è a nostro parere del tutto insufficiente e non risolve in alcun modo il problema.

E’ vergognoso che l’amministrazione di Pisa continui a ignorare sistematicamente le linee di indirizzo che vengono fornite a livello regionale.

Una città in comune

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