Bilancio preventivo 2016: un atto di propaganda privo di qualsiasi attendibilità

Lo svuotamento sistematico delle prerogative del consiglio comunale sembra essere diventato il leitmotiv con cui l’amministrazione Filippeschi e la maggioranza che lo sostiene intendono affrontare i passaggi più importanti e delicati per la città e per i cittadini. 

E’ successo per la frettolosa approvazione della liquidazione dei soci privati di Geofor con un provvedimento a dir poco pieno di ombre, succede oggi con l’approvazione del bilancio preventivo. Si tratta di uno degli atti se non il principale a cui i consiglieri comunali sono chiamati ad adempiere svolgendo nella loro pienezza quelle funzioni di controllo che la legge prescrive. Invece, con atto autoritario i consiglieri, come già successo in precedenza, non sono messi nelle condizioni di esprimere voti e pareri consapevoli e documentati. 

Si presentano ipotesi risibili come quella della delibera sull’applicazione della TASI per 10 milioni di euro, quando la legge di stabilità del governo Renzi ne ha già previsto l’abolizione, senza per altro indicare come e quando questi soldi saranno reintegrati. In questo modo si contravviene palesemente a quello che dovrebbe essere il requisito principale di un documento di programmazione economica di un’amministrazione ovvero l’attendibilità e la completezza. A questo si aggiunge un piano di vendita per milioni di euro di immobili comunali che servirebbero agli investimenti che resterà solo sulla carta. In altre parole solo con la prima variazione avremo il vero bilancio con le cifre reali.

Di fronte a ciò è sembrato del tutto logico sostenere da parte di tutte le opposizioni la richiesta di rinviare l’approvazione di un bilancio che non è un bilancio e che richiederà come in passato l’approvazione di numerose variazioni a partire, molto probabilmente, già dal prossimo febbraio. 

Si arriva, infine, al voto dopo il caso delle “pressioni indebite” esercitate dalla giunta tramite la Prefettura sui revisori dei conti che gettano ulteriori ombre sul modo di operare di una amministrazione su cui da tempo evidenziamo pesanti e documentati rilievi a partire dallo scandalo delle fideiussioni e dei debiti milionari di Bulgarella 

Nonostante ciò una maggioranza sempre più debole e prepotente ha deciso di procedere nella giornata di domani 30 dicembre al voto sulle delibere espropriando il Consiglio del diritto anche di presentare proposte alternative: il Pd sta trasformando il consiglio comunale in una CDA che deve solo ratificare le decisioni di Filippeschi. Abbiamo deciso che domani saremo in aula e parteciperemo alla discussione per difendere l’assemblea elettiva della città di Pisa, da chi sta cercando di umiliarla e svuotarla di significato, ma non parteciperemo alla votazione delle delibere sul bilancio perchè non siamo disponibili a legittimare un atto di pura propaganda privo di qualsiasi attendibilità.

 

Una città in comune – Rifondazione Comunista

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