Camp Darby vittima dei tagli alle basi Usa

TIRRENO PISA Pagina: II

Camp Darby vittima dei tagli alle basi Usa

II Pentagono vuole risparmiare 500 milioni di dollari l’anno in Europa tempo molte strutture non venivano pi usate. Le ipotesi di utilizzo

La spending review dello “zio Sam” in divisa prevede minori spese per 500 milioni di dollari l’anno e Camp Darby non si sottrae alle forbici del Pentagono. Entro il 2021 gli Stati Unti chiuderanno quindici basi in Europa procedendo al taglio di parte delle truppe. Si “salverà” solo l’Italia dove arriveranno 300 uomini in più dalla base tedesca di Spangdahlem. In totale la riduzione sarà di 2.000 unità rispetto agli attuali 67.000 militari americani, 40.800 sono in Germania, 10.700 in Italia e 8.700 in Gran Bretagna, che subirà il ridimensionamento più consistente.
Nello scacchiere europeo la base Usa di Tirrenia continuerà a giocare il suo ruolo, ma con un peso diverso. L’aspetto più doloroso riguarderà il personale. La parte dei servizi al di là del filo spinato che proteggel’enclave a stelle e strisce da oltre mezzo secolo subirà una riorganizzazione, ma senza stravolgimenti.
Nel piano di tagli delle forze americane in Europa è prevista la parziale chiusura del maxi arsenale di Camp Darby, di cui circa la metà sarà restituita al controllo del ministero della Difesa che, contattato dal Tirreno, si riserva di pronunciarsi nei prossimi giorni su questo “lascito” con maggiore cognizione di causa. E anche l’ipotesi che lo spazio liberato possa essere destinato a una parte della Brigata Folgore di stanza a Livorno o alla Gamerra resta nel limbo delle ipotesi. Un aspetto, a bocce ferme, andrà chiarito. A chi spetterà e con quali costi l’eventuale bonifica di terreni e capannoni dismessi dagli americani. Nella base, su una superficie totale di 809 ettari, sono presenti, oltre riserve di carri armati e blindati, anche 125 bunker.
Giovedì pomeriggio al comando di Camp Darby, il colonnello Robert Menist, comandante della guarnigione di Vicenza da cui dipende la base di Tirrena, ha incontrato le rappresentanze sindacali.
L’annuncio riguarda la decisione dopo lo studio fatto in Europa per la riduzione delle spese militari.
«La base di Camp Darby non chiude, ma verrà ridotta riporta il verbale dell’incontro -. E già stato informato anche il ministero della Difesa per possibile acquisizione da parte loro della parte lasciata dall’ esercito americano. Le altre installazioni Depot, Ammo e Training Area rimarranno invariate. L’annuncio della riduzione delle attività è più una presa d’atto dell’esistente che una decisione da attuare in futuro. «Il sito di Camp Darby verrà ridotto dato il non utilizzo già di molte strutture e ci sarà n consolidamento delle attività nella zona sud – prosegue il documento -. Ci sono negoziati con l’esercito italiano per una riconsegna, un possibile uso italiano o una chiusura. La missione al Depot invece rimane invariata con possibile assunzione di nuovi meccanici».
Con la decisione del mantenimento della base, si sbloccano comunque investimenti sui siti rimanenti, e l’aviazione americana rimane con la sua missione, ha assicurato il comandante Menist. «Una riduzione ci sarà nei servizi, ma questi dovrebbero essere ricollocati nella zona che rimarrà aperta». Lo “zio Sani” resta, ma non ha più bisogno di tutti quegli spazi.

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