Caserme, entro gennaio la decisione sul futuro del progetto

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La fine di gennaio come termine oltre il quale decade l’accordo di programma sul Progetto Caserme. Questo il confine temporale che il Ministero della Difesa avrebbe tracciato nel corso di una riunione tenutasi in Prefettura, dopo il quale sarebbe da riscrivere il destino delle caserme Bechi Luserna, Artale e Curtatone e Montanara.
Il progetto caserme prevede che il Comune di Pisa realizzi una caserma a Ospedaletto in cambio delle caserme Bechi Luserna, Artale e Curtatone e Montanara
A confermare l’importanza e la validità delle scelte urbanistiche fatte intorno a questo progetto l’assessore Ylenia Zambito che ricorda: “All’insediamento della nuova amministrazione, un anno e mezzo fa, fu convocato il Comitato di vigilanza previsto dall’accordo. In quella sede, alla luce della situazione di crisi economica, si decise di procedere alla verifica delle stime”, senza le quali non si può procedere alla manifestazione di interesse.
“Quelle stime – dice ancora Zambito – sono uscite pochi giorni fa, ora stiamo aspettando la loro validazione da parte dell’Agenzia del Demanio, che dovrebbe avvenire entro la fine del mese. L’idea era di incontrarsi nuovamente a gennaio per fare il punto della situazione e verificare che sussistessero tutte le condizioni per procedere alla manifestazione di interesse”.
Un’operazione da 100 milioni di euro che in mancanza delle condizioni economiche potrebbe aver bisogno di essere rimodulata fermo restando alcuni punti a cui l’amministrazione non intende rinunciare, come la creazione del terminal dei pullman turistici alla Bechi Luserna, strettamente connesso alla futura destinazione turistica e culturale dell’area della Cittadella, dove sorgerà il Museo delle navi Antiche, e della Cittadella Galileiana.
Il progetto caserme prevede infatti che il Comune di Pisa realizzi una caserma a Ospedaletto in cambio delle caserme Bechi Luserna, Artale e Curtatone e Montanara, che verrebbero poi convertite a destinazioni rispettivamente turistica, commerciale e residenziale. Data dunque l’entità dell’operazione e il perdurare della crisi non è affatto scontato trovare soggetti provati interessati all’operazione. Anche da qui la necessità di pensare a una rimodulazione dell’accordo.
La Difesa intanto ha fatto sapere che se non sussistono realistiche possibilità di realizzare l’accordo di programma, sarebbe opportuno rivalutare l’utilizzo delle caserme in base anche alle necessità e alle difficoltà in cui versano altri uffici, come la Caserma dei Carabinieri che, secondo l’Arma, vive uno stato di “estrema difficoltà e precarietà logistica”.
Ma il comune non sembra intenzionato a fare marcia indentro e l’assessore Zambito sottolinea che qualsiasi modifica dovrà “essere compatibile con il quadro urbanistico già delineato e con le previsioni del piano Chipperfield” che per l’area del Santa Chiara, adiacente alla caserma Artale, prevede una destinazione ad uso residenziale, ricettiva e commerciale.

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