Cemento in spiaggia alberghi e bagni possono ampliarsi

TIRRENO Pagina: 13

Cemento in spiaggia alberghi e bagni possono ampliarsi

Dalla Versilia all’Argentario, la parola d’ordine è la stessa: gli alberghi si possono ampliare. Gli edifici “diroccati” possono cambiare destinazione d’uso, gli stabilimenti balneari, i ristoranti e le strutture di servizio possono essere anche demolite e ricostruite. Sul mare sono ammessi nuovi interventi, a patto che siano «coerenti con il contesto paesaggistico, con la rimovibilità dell’installazione e il mantenimento dei varchi e visuali da e verso il mare».

Scoppia un’altra baruffa in commissione Ambiente e Territorio. Mentre il governatore Enrico Rossi ordina al Pd di non cementificare la costa, il partito presenta un (altro) emendamento «già protocollato il 4 marzo» per consentire di «migliorare le strutture turistiche del litorale toscano», dicono i consiglieri Matteo Tortolini e Ardelio Pellegrinotti. Nessuna disobbedienza alla linea dettata dal Rossi, dunque. Solo un lavoro per non ingessare la costa.
Guai, però, a parlare di «cemento sul mare o sulle dune: tutte falsità», tuonano i due consiglieri. Ricordando che entro 300 metri dalla linea di costa, anche peri vincoli della legge Galasso, non si può intervenire. A meno che la Sovrintendenza non autorizzi. O che gli edifici già non esistano e che, quindi, si possano ampliare, modificare, recuperare. E anche cambiare di destinazione d’uso «sempre che gli strumenti urbanistici dei Comuni lo consentano».
I Comuni contrari non lo sono di certo. Proprio ieri, i sindaci della Val di Gornia, si sono schierati con Tortolini. Il quale, con Pellegrinotti, fa approvare in commissione questo emendamento per tutta la costa toscana (eccetto il Parco dell’Uccellina): «Ferma rimanendo la possibilità di interventi di adeguamento funzionale delle strutture esistenti, sono consentiti ampliamenti, adeguamenti, compresi interventi di recupero con cambio di destinazione d’uso previsti dagli strumenti urbanistici dei comuni e comunque finalizzati al potenziamento delle attività turistiche e ricreative esistenti attraverso il miglioramento della compatibilità paesaggistica delle stesse anche attraverso la riqualificazione, sostituzione o rimozione degli elemdnti incongrui». Basta continuare a vedere il mare Per la spiaggia, il Pd prevede di «limitare la realizzazione di strutture e manufatti legati al turismo balneare consentendo nuovi interventi eventuali solo con progettazioni coerenti con il contesto paesaggistico, la rimovibilità dell’installazione e il mantenimento dei varchi e visuali da e verso il mare». Questo sarebbe il punto di incontro concordato in mattinata con il governatore Rossi e con l’assessore all’urbanistica Anna Marson. Che, però, alla fine della commissione non sembrava contenta delle modifiche apportate al suo (ex) piano del paesaggio.
Di sicuro non lo è Italia Nostra: «Giorno dopo giorno – dice il presidente Marco Parini – assistiamo increduli a un inarrestabile stravolgimento del piano paesaggistico della Toscana, svuotato dai propri contenuti originari che ne facevano un testo modello per L’Italia e il primo caso di piano copianificato comm il ministero dei Beni culturali. La notizia dell’approvazione in commissione di un emendamento che consente nuovi interventi, ampliamenti e cambio di destinazioni d’uso, a soli 300 metri dalla battigia, è una sorta di via libera alla cementificazione di dune, coste e arenili».
Tortolini si ribella. «Non è cementificare la spiaggia consentire a un campeggio di ingrandirsi o a un villaggio turistico di realizzare un ristorante, una reception peri cli enti». Non è lo è neppure – aggiunge Pell egrinotti – «realizzare un nuovo parcheggio se non si impermeabilizza in modo permanente il suolo. Abbiamo previsto pure la possibilità di ampliare parcheggi in cemento o mattonelle autobloccanti solo fino a un massimo del 5% della loro superficie». Riguardo ai campeggi e agli alberghi Pellegrinotti ritiene «normale che si possano ampliare e adeguarsi». Invece, per Monica Sgherri, capogruppo di Rc in questi interventi votati dal Pd e da Fi di «normale c’è poco. Infatti in aula proporremo emendamenti per cancellare le possibilità di intervenire in modo così massiccio a ridosso della costa, consentendo perfino cambi di destinazione d’uso».
La carta dei crinali? Sparita. Cancellata con un emendamento. Tanto – dice il Pd – c’è un’altra mappa allegata che ha funzione analoga, già allegata al piano del paesaggio da luglio, quando il documento è stato adottato. Gli ambientalisti considerano questa scelta un ulteriore attacco alle montagne.
In realtà, le questioni davvero delicate – l’attività in aree sottoposte a vincoli estrattivi – si affrontano oggi in commissione Ambiente e territorio. Tre articoli che fanno tremare la maggioranza che sulle cave in vetta non ha trovato l’accordo politico. Spera in una mediazione nell’incontro di lunedì, prima di andare in aula. Finora è andata male. Ieri il Pd, con Forza Italia, ha introdotto nel piano del paesaggio la possibilità di coltivare le cave a cielo aperto; ha cancellato anche la “valutazione cumulativa degli effetti” dell’attività estrattiva. La richiesta originaria del Pd prevedeva di cassare del tutto la disposizione. Poi Popolo Toscana ha fatto presente gli effetti devastanti di un’operazione del genere; così il Pd ha proposto di cancellare solo una parte della disposizione. Forza Italia è tornata all’attacco riproponendo un emendamento identico (nella sostanza) a quello del centrosinistra, ma il Pd l’ha respinto, contraddicendo la propria posizione. Alla fine denuncia Nicola Nascosti di Fi: ((Ci siamo trovati da soli a difendere l’intero comparto produttivo delle cave. Alli nizio anche il Pd voleva “garantire” la prosecuzione della coltivazione delle cave e il corretto sfruttamento della risorsa lapidea. Poi, nell’emendamento ha cambiato questa parola con la parola “regolare”- così ha aperto
una fase di incertezza per chi opera Unaveduta dall’alto della spiaggia di Viareggio (archivio) sul territorio che non può contare sulla certezza neppure dell’autorizzazione già rilasciata».

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