Cento anni dall’assassinio di Carlo Cammeo per mano fascista. L’omaggio di Una città in comune

Il 13 aprile 1921 Carlo Cammeo, ventiquattrenne segretario provinciale del Partito Socialista Italiano, veniva fatto uscire con l’inganno dalla scuola elementare in cui insegnava e assassinato a freddo da un sicario fascista. Erano tempi in cui le squadracce di Mussolini mettevano a ferro e fuoco sedi di giornali, di associazioni, di partiti, sedi comunali, bastonavano e uccidevano nel silenzio complice delle forze dell’ordine e della magistratura. Poco più di un anno dopo le classi dirigenti italiane avrebbero consegnato il paese alla dittatura fascista.

Ricordare oggi Carlo Cammeo non vuol dire soltanto ricordare la figura luminosa di un giovane insegnante e dirigente politico. Vuol dire anche rivendicare la sua eredità di paladino della libertà, della democrazia e della giustizia sociale in tempi in cui questi valori vengono infangati e calpestati in tutto il mondo.
Ma Carlo Cammeo vive proprio perché questi valori sono irrinunciabili e senza di essi non c’è futuro per la convivenza umana.

“Una città in comune” renderà omaggio alla memoria di Carlo Cammeo il 13 aprile alle 10:30 deponendo un mazzo di fiori dove fu assassinato e dove una lapide ancor oggi lo ricorda, in Via Contessa Matilde 80.

A seguire, alle 18:00, seguiremo insieme il seminario on line della Biblioteca Franco Serantini sempre su Carlo Cammeo dal titolo “13 aprile 1921: un’ora di dolore per il proletariato pisano”. Le istruzioni per accedere all’incontro online si trovano sul sito e sulle pagine social della biblioteca.

Una città in comune

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