Centro sportivo e nuovo stadio: gioco delle parti tra Comune e Società ma manca chiarezza

Ancora una volta, come già a marzo, assistiamo ad un botta e risposta tra i vertici del Pisa Sporting Club e la Giunta Conti sia sul centro sportivo (Pisa Training Center) sia sul futuro della Arena Garibaldi. A distanza di 4 mesi esattamente lo stesso film con gli stessi ruoli, con una velata, ma neanche troppo, minaccia da parte di Knaster di valutare altri luoghi dove investire se non gli vengono sbloccati i progetti legati non alla parte sportiva ma connessi agli investimenti nelle infrastrutture.

Esiste un motivo perché tutto questo si ripete uguale. Perché per anni Comune e società hanno ripetuto annunci di immediati inizi dei lavori sia per il centro sportivo sia per lo stadio, sempre puntualmente smentiti dai fatti e dalla mancanza degli atti necessari. Per anni la città e i tifosi hanno ricevuto notizie inattendibili sui tempi e le criticità esistenti così che ora i nodi vengono al pettine.

Dal mese di aprile chiediamo ad esempio che sia calendarizzata l’audizione in prima commissione consiliare del prof. Pagliara e della dirigente all’urbanistica per capire nel dettaglio la questione idraulica connessa all’area di Gagno in cui dovrebbe essere realizzato il centro sportivo. Dopo 4 mesi di continui rinvii l’audizione non ha ancora avuto luogo mentre il sindaco Conti solo oggi dice che la collocazione nell’area di Gagno per il centro sportivo vede “passaggi complessi”.

Noi abbiamo sempre detto che si è persa una occasione di fare un ragionamento urbanistico all’altezza della città.

Partendo dal presupposto che una società sportiva importante, come è ed ambisce sempre di più ad essere il Pisa SC, ha bisogno di un centro sportivo adeguato, si trattava, a nostro modo di intendere il governo del territorio, di aprire una discussione partecipata su quale fosse la miglior collocazione possibile, contemperando le diverse esigenze che coesistono in città (ad esempio nelle aree adiacenti agli impianti del CUS, altrettanto vicine allo stadio e già destinate al verde sportivo).

Invece si è preferito far decidere ai privati “il dove”, con l’acquisto dei terreni, e “il come”, con la presentazione di un progetto preliminare su quelle aree. In questo modo la discussione è stata chiusa, si poteva essere solo pro o contro, amici o nemici, senza spazio per la discussione nel merito.

Ma, sempre con l’obiettivo del bene della nostra città, non abbiamo rinunciato e abbiamo provato comunque a dare il nostro contributo, presentando diverse osservazioni alcune delle quali parzialmente accolte, per rendere compatibile la realizzazione di quanto si chiedeva (il Pisa Training Center nell’area di Gagno) con le esigenze ambientali (la permeabilità dei suoli), culturali (la valorizzazione del Tumulo etrusco), di qualità della vita (il parco pubblico e la tutela del cimitero).

Secondo noi, infatti, il progetto presentato dalla società pecca di gigantismo, proponendo un centro sportivo più grande dei centri sportivi di società ben più grandi. Con un ridimensionamento, come avevamo proposto, avrebbe, invece, potuto essere reso compatibile con la presenza di un parco per la cittadinanza, mantenendo più distanza dal cimitero, evitando conflitti tra gli utilizzi e realizzando un percorso di collegamento tra il parcheggio di via Pietrasantina e il Tumulo etrusco, gioiello sconosciuto ai più, che sarebbe potuto entrare nell’offerta per i turisti che giungono nel parcheggio.

E oggi invece tutti questi nodi vengono al pettine e diversi problemi emergono. Per questo risultano inaccettabili gli attacchi dello stesso Knaster contro le norme vigenti in materia urbanistica e di sicurezza idraulica che occorre rispettare e non considerare un limite ai propri investimenti. Al contempo chi ha votato in maniera bipartisan quella variante oggi dovrebbe però dare alcune spiegazioni.

Lo stesso accade sul progetto dell’Arena Garibaldi. Anche qui si è assistito ad annunci su annunci su un mega intervento imminente ma la realtà dei fatti è che si sono messe delle pezze tardivamente per cercare di arginare danni e criticità che sono esplose di continuo.

Anche l’annuncio del sindaco Conti di un nuovo stanziamento di 800 mila euro in una prossima variazione di bilancio rende evidente come si proceda senza alcuna programmazione e strategia.

Noi siamo contrari alla vendita dell’arena Garibaldi, un bene pubblico che deve restare alla città e alla squadra indipendentemente dai soggetti privati che come sappiamo cambiano nel tempo. Chi oggi sostiene l’opzione della privatizzazione, i cui profili speculativi sono forti ed evidenti, dovrebbe chiarire i contorni della operazione piuttosto che fare propaganda tanto più che ad oggi non esiste al riguardo alcuna stima e nessun percorso chiaro dal punto di amministrativo.

La città è i suoi tifosi meritano la chiarezza e la trasparenza che finora né la società né il Comune hanno garantito.

Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune

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