Centrodestra a valanga. La Toscana non è più rossa

lunedì
25 giugno 2018
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GIORNALE
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1-10

BALLOTTAGGI CANCELLANO IL PD

Vittoria a Siena e Pisa. Boom a Terni e in Sicilia

RENZI, SONDAGGIO CHOC: IL SUO PARTITO AL 4%

Dovevano essere i ballottaggi del rilancio per la sinistra, sono diventati la tomba del Pd. In Toscana soprattutto cadono tutte le roccaforti rosse: Massa, Pisa e soprattutto Siena, città simbolo del disastro Mps. A esultare è il centrodestra, che conquista anche Terni e Viterbo nel Centro, Sondrio e Cinisello Balsamo in Lombardia e Ragusa e Messina in Sicilia. La sinistra perde anche i due derby con i 5 Stelle ad Avellino e Imola. Magra consolazione la vittoria scontata ad Ancona e i sindaci piazzati a Brindisi e Teramo. Un segnale anche politico: il centrodestra unito funziona e vince, per il centrosinistra è crisi nera.

di Chiara Giannini

Il centrodestra si prende la Toscana. A Siena, Pisa, Massa e Pietrasanta i candidati di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si siedono sulla poltrona di sindaco siglando, di fatto, il crollo del Pd che ha fatto di tutto, fino alla fine, per difendere l’ultima roccaforte rossa. Ma il vento del cambiamento, in linea con il resto d’Italia, ha fatto sì che anche l’inespugnabile Granducato si tingesse di verde e azzurro. «Abbiamo lavorato bene – ha chiarito il segretario federale della Lega Toscana, senatore Manuel Vescovi -, la campagna elettorale è stata intensa ed esplosiva. Non era un territorio facile, perché questa è la patria di Renzi, Letta e Boschi, ma la gente vuol cambiare e stiamo circondando il cuore del Pd. Presto lo cacceremo definitivamente anche da qui». A Massa ha votato il 54,87 per cento dei votanti, a Siena il 56,19 per cento, a Pisa il 55,76. In tutti e tre i casi una percentuale leggermente inferiore rispetto a quella registrata al primo turno. Lo si era già capito due settimane fa, proprio con la sentenza dei ballottaggi in città finora governate da sindaci che avevano ottenuto una maggioranza bulgara e lo si è notato anche dalle piazze piene, in questi giorni, ai comizi elettorali del ministro dell’Interno leghista, Matteo Salvini, che qualcosa era cambiato.
«Siamo contenti del lavoro fatto fin qui – ha spiegato la coordinatrice provinciale di Forza Italia a Pisa, Raffaella Bonsangue -. Abbiamo puntato su Conti e sulla voglia di cambiamento della città che è tangibile, così come l’esasperazione dei cittadini. Il nostro candidato ha ben saputo interpretare ciò che vuole la gente». Siena, la città del Monte dei Paschi, dopo un duello sul filo del raso  lo ha visto vincere Luigi De Mossi (centrodestra) con il 50,8 per cento contro il 49,2 per cento dell’avversario Bruno Valentini, sostenuto dal Pd.

A Pietrasanta, con il 52,15 per cento definitivo, il candidato del centrodestra, Alberto Giovannetti, si è imposto sull’avversario, Ettore Neri (centrosinistra), rimasto al 47,85 per cento. A Pisa vince Michele Conti (centrodestra) con il 52,3%, superando l’assessore uscente della giunta di centrosinistra Andrea Serfogli (47,7%). È proprio nella città della torre pendente, finora guidata dal Pd dell’uscente Marco Filippeschi, che la Lega è diventata il primo partito. A Massa Francesco Persiani (centrodestra) con il 56,62 per cento si impone su Alessandro Volpi (Pd), con il 43,38 per cento.

Il centrosinistra non si è arreso fino all’ultimo istante, tanto che ieri, di fronte ai seggi pisani, si sono visti numerosi mezzi dell’Unitalsi e della cooperativa Cassiopea, impegnati a recuperare dagli ospedali e dalle case di cura gente per votare chiamata, evidentemente, dalla coalizione guidata dal Pd. Ma la voglia di qualcosa di nuovo, in Toscana, è servita a siglare il crollo definitivo del Partito democratico che, per oltre settant’anni, ha governato imponendo la sua linea politica a un territorio che ora può davvero definirsi libero di cambiare.

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