Che succede su via Pellizzi? La Giunta chiarisca le proprie intenzioni

Esprimiamo ancora una volta preoccupazione sui silenzi imbarazzati e imbarazzanti della giunta Conti riguardo il caso di via Pellizzi. Dopo la pesantissima sconfitta subita dal Comune con la sentenza del Tar che ha annullato il permesso a costruire sulla base del ricorso presentato dai cittadini e delle cittadine, l’amministrazione non ha potuto fare altro, per evitare altri guai giudiziari, che sospendere anche il secondo permesso a costruire, in virtù del quale l’imprenditore Ferrante, nonostante l’impegno assunto davanti al tribunale di non iniziare i lavori in attesa del responso, ha bellamente iniziato a costruire.

Infatti, anche su questo, si riverberano i vizi riscontrati dal Giudice Amministrativo circa la valutazione del carico urbanistico in una zona dichiarata satura dagli stessi strumenti urbanistici comunali.

Ma la domanda che poniamo da settimane è cosa intende fare l’amministrazione? Vuole ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar? O pensa di sanare ciò che non è sanabile? La questione dirimente è che il previsto intervento aumenta il carico urbanistico in questa area, come da anni denunciano i cittadini e le cittadine, e quindi è in contrasto con tutti gli strumenti urbanistici vigenti.

Colpisce ancora una volta come Conti stia in silenzio, non interloquisca con la cittadinanza. Il sottarsi alla discussione politica è una tattica già vista da questa giunta e sembra quasi diretta a non svantaggiare gli interessi privati dei costruttori.

Non vorremmo che in queste mese di agosto, quando l’attenzione pubblica è più bassa, si procedesse ad ulteriori forzature o escamotage. La Giunta parli chiaramente ai cittadini assumendosi le proprie responsabilità e spiegando come intende muoversi.

Conti e la destra hanno costretto i cittadini a ricorrere al Tar, a spese proprie, come nel caso della moschea, per far valere non solo i propri diritti ma anche quelli del territorio a tutela della vivibilità e soprattutto il rispetto delle norme. E’ ora di dire basta a questo modus operandi !

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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