Città del Teatro, documento dei lavoratori: “Ristrutturazione aziendale ingiusta”

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“C’era una volta un amministratore di condominio che non pagava le bollette. Un giorno finalmente arrivarono gli esattori e gli dissero che, se non avesse pagato, avrebbero tagliato acqua, luce e gas al condominio. Allora lui convocò l’assemblea, sorteggiò un condomino e disse che avrebbe pagato tutto lui. E così fu. Non molto giusto, vero? Bene, a La Città del Teatro di Cascina è successa una cosa simile. Dopo anni di gestione in perdita è necessario risanare il bilancio e il consiglio di amministrazione ha deciso che a pagare saranno i lavoratori, con un licenziamento già eseguito e due esternalizzazioni. Lo stipendio delle direzioni, invece, resta invariato. Come se un condominio si tenesse un cattivo amministratore senza chiedergli i danni, o almeno l’umiltà di ammettere le proprie responsabilità e farsene carico. Per questo i lavoratori e le lavoratrici del Teatro sono in mobilitazione, per opporsi a una ristrutturazione aziendale ingiusta che non risolve il problema, ma si limita a fare cassa colpendo alla cieca. Il danno? Oltre 600 mila euro. La difesa della direzione e del presidente? I lavoratori avrebbero dovuto vigilare. Grazie, ciascuno faccia il proprio mestiere: c’è chi è pagato per amministrare e chi per fare funzionare il teatro, e i lavoratori non hanno il potere di intervenire né sulle decisioni economiche né su quelle artistiche. È doveroso, prima di arrivare a qualsiasi licenziamento, ispezionare a fondo il bilancio, il rapporto tra costi e ricavi determinato da ogni sezione di attività, le spese di gestione, le consulenze, gli oneri bancari. È in queste pieghe che si nascondono gli errori che portano ai buchi di bilancio. Se non si sanano questi errori, il buco tornerà. Non si può risparmiare sul lavoro, è facile, è la cosa che fa vedere meglio i numeri alle banche che devono concedere il mutuo, ma è un modo di mettere la testa sotto la sabbia. Il problema si ripresenterà, e sarà necessario un nuovo mutuo e nuovi tagli al personale. Vogliamo andare avanti così? Nel mondo del teatro poi, sul lavoro si risparmia da tempo e fin troppo. Ci sono attori e tecnici pagati a giornata, cento, trenta, venti giorni l’anno, con l’obbligo però di essere disponibili sempre, ché se mancano una volta rischiano di essere cancellati per sempre. C’è chi fa promozione, produzione e programmazione ed è assunto con contratti a termine, men che stagionali, come se la vita di uno spettacolo durasse sei mesi (per risparmiare su ferie, malattia, anzianità e quant’altro). In questo marasma, un contratto stabile appare come un privilegio, laddove invece il lavoro stabile e adeguatamente pagato dovrebbe essere, in un teatro stabile, la regola. Dopo l’ennesimo annullamento dell’incontro azienda sindacati, i lavoratori hanno avuto una sola strada praticabile, quella dello sciopero che certo, come ogni lotta, provoca disagi al pubblico e sui quali c’è chi cerca di speculare inquadrando chi sciopera in una lista di cattivi, che danneggiano l’immagine del teatro, come se questa non fosse stata fin qui danneggiata da una gestione evidentemente deficitaria, incapace di costruire progetti, relazioni istituzionali per creare espansione artistica ed economica. L’accusa di danneggiare il Teatro, o, peggio, di volerlo fare chiudere, è ingiusta e infondata, uno specchio per le allodole con il quale si cerca di distrarre l’attenzione dai motivi che negli anni hanno portato i conti allo stato attuale. Questo teatro è stato, è, e vorremmo che fosse ancora uno spazio pubblico, gestito con soldi pubblici a servizio della cittadinanza tutta. E proprio per questo un teatro, mai come in questo presente, deve rispondere di scelte politiche e amministrazioni poco lungimiranti, ma non ritorcendosi sui lavoratori, che a diverso titolo hanno contribuito negli anni a farlo vivere nella relazione con gli spettatori, i colleghi e gli artisti di tutta Italia che lo hanno attraversato”. Petizione su change.org https://www.change.org/p/sostieni-ilavoratoridellacittadelteatro-di-cascina-per-evitare-i-licenziamenti-e-aprire-un-confronto-costruttivo Link ridotto: www.bitly.com/ilavoratoridellacittadelteatro www.facebook.com/ilavoratoridellacittadelteatro https://twitter.com/ilavoratoricdt #ilavoratoridellacittadelteatro

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