Claudio Borghi “Li abbiamo battuti perché il Pd ormai è un partito elitario”

mercoledì
27 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA FIRENZE
Pagina:
III

Intervista/2

La Toscana rossa? «Un ricordo», dice il parlamentare della Lega Claudio Borghi, consigliere economico di Salvini, ex consigliere regionale toscano e contradaiolo di Siena.

Borghi, Toscana rossa non resusciterà?
«Secondo me no, è morto il Pd nazionale. Il suo sistema è schiantato, non vedo prospettive di ritorno al governo del Pd nazionale. Non ha dato la risposta che andava data».

Quale risposta? «Rispetto all’Europa hanno eseguito quello che veniva chiesto. Il seme del disastro nasce dal governo Monti e, dopo, per 7 anni su tagli, tasse e migranti si è fatto solo quello che voleva l’Europa. E la grande massa ne ha solo ricavato seri problemi».

Com’è che un ex Pd vota Lega?
«Molte delle nostre battaglie e parole d’ordine sono di sinistra: lavoro, piena occupazione, salari. Sono questioni di cui la sinistra non parla. Chi aveva un background forte come in Toscana si è trovato doppiamente tradito dal Pd e trova meno faticoso ritrovarsi nella Lega».

Sta parlando d’immigrazione? «Quella è questione trasversale, se c’è un’emergenza come a Pisa. Perché è più probabile che il tema dell’immigrazione eccessiva si faccia sentire da chi è più povero e vive in periferia. Se tu sei un benestante puoi anche permetterti di votare Pd, ma così trasformi un partito che dovrebbe essere di sinistra in un partito elitario. A Milano è così, vota Pd solo chi sta in centro».

Ma perché Lega e non 5 Stelle?
«Perché se devo fare una scelta drastica vado per quella più drastica. È così forte il desiderio di cambiamento che quello è il punto d’arrivo. La vicenda della nave Aquarius è stata fortemente simbolica. Non cambia la situazione, ma per la prima volta si è visto che si possono fare altre scelte».

Una Toscana verde?
«Spero che lo diventi. La difficoltà della Lega sta nel saper gestire le aspettative e nel personale locale».

Vi manca la classe dirigente? «Di solito si costruisce partendo dai sindaci e dai consiglieri comunali. E il numero da dove tirare fuori gli amministratori di domani sta diventando alto».

Davvero pensare di sfrattare il Pd dalla Regione nel 2020? «Se fossi il Pd proverei subito la riconquista. Ogni secondo che passa con una regione che ti ha voltato le spalle non migliorerà. Andrei al voto quanto prima».

Magari l’onda verde sarà più bassa nel 2020.
«L’onda c’è e dopo sarà ancora peggio per il Pd perchè non ha più riferimenti. Che vogliono aspettare, Calenda forse?»

La sinistra è spacciata? «Se mai ci sarà una ricomposizione delle forze in campo ormai sarà sempre più sovranista e globalista. Tanto vale che neppure ci provino a fare la sinistra. Tanto vale gettare la maschera e dire che siamo il partito della Merkel».

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