Conti non può più nascondersi dietro un dito. Buscemi non può essere assessore

No, non è vero che Andrea Buscemi è innocente!
La sentenza della Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso dell’ancora assessore confermando la sentenza della Corte d’Appello di Firenze e, di conseguenza, la sua colpevolezza.
Diciamo “ancora assessore” perché non è assolutamente pensabile che il Sindaco di Pisa continui ad accollarsi la responsabilità di avere uno stalker in Giunta. Una responsabilità che era già pesantissima: la scelta infatti di dare la delega nonostante quanto era già emerso è stata un preciso atto politico, volto non solo a disconoscere la gravità di quanto Buscemi aveva fatto nei confronti della sua ex compagna ma anche ad affermare una cultura maschilista, in cui sembra normale che una donna possa subire stalking da parte di un uomo. Che poi fa il paio col femminicidio come atto passionale… e via di questo passo.
Sottolineiamo, se serve, che contro l’assessorato di Buscemi c’era stato un ampio movimento di richiesta di dimissioni, che il Sindaco Conti ha deliberatamente ignorato, rafforzando così ancora di più la propria presa di posizione politica a danno della lotta contro la violenza sulle donne. Altro che la foglia di fico dello striscione in bella mostra sulla facciata del Comune!
A luglio il nostro primo atto in occasione dell’insediamento del Consiglio comunale è stato la mozione per le dimissioni di Buscemi. Oggi chiediamo con ancora più determinazione che questa persona non sieda più in Giunta, in nessuna veste, e sosteniamo con tutta la nostra forza la Casa della Donna di Pisa. Il Sindaco Conti riconosca anche la propria responsabilità politica, evitando di nascondersi dietro il dito della mancanza di una pronuncia definitiva della Legge. Pronuncia che alla fine ha messo a nudo in modo inappellabile l’inconsistenza delle motivazioni con cui questa amministrazione ha sostenuto il proprio assessore.

Diritti in comune
Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile

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