Conti rilancia la speculazione sull’Artale: Una città in comune risponde col percorso partecipato

La nuova Giunta Conti parte immediatamente, dalla sua prima seduta, con la speculazione. E infatti ha nel suo ordine del giorno l’adozione del Piano di recupero della ex-Caserma Artale, un progetto che abbiamo reso pubblico lo scorso ottobre e contro il quale nei mesi scorsi è cresciuta una importante protesta non solo in città.

Una protesta nata perché il Sindaco e la sua maggioranza hanno deciso di assecondare, dando seguito all’atto di indirizzo approvato dalla precedente Giunta Filippeschi, gli interessi dei privati in una delle aree più significative della città, adiacente all’area del Santa Chiara e del Giardino Botanico, e a due passi da Piazza dei Miracoli. Dobbiamo ricordare ancora una volta che si tratta di una delle aree di maggior interesse culturale, architettonico, storico e artistico al mondo?

Qui il piano di recupero prevede parcheggi, sia a raso che multipiano, un hotel studentesco il cui effetto sarà quello di drogare ulteriormente il mercato degli affitti, un albergo, un’area commerciale dove si trovava il teatro e nuove abitazioni. In quel che resta un’area verde, erosa naturalmente da posti auto.

L’unico obiettivo di questa operazione è massimizzare la rendita. È inaccettabile che in un’area strategica della nostra città si porti avanti un progetto in completo contrasto con i bisogni di chi vive, lavora e studia nell’area, con le necessità sociali e culturali, con quelle che il cambiamento climatico e la pandemia ci hanno messo sotto gli occhi.

La Giunta Conti, portando la delibera in votazione, decide così nei fatti di ignorare completamente la forte richiesta di partecipazione che in questi mesi si è espressa in città e non solo, immaginando quel luogo come uno spazio per il diritto all’abitare, la cultura, la salute, la qualità della vita; uno spazio in grado di dare respiro alla città attraverso verde pubblico e multifunzionale, utile anche per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Per questo rilanciamo l’appuntamento di mercoledì 28 giugno alle ore 21.00 alla Chiesa Valdese, nell’ambito del processo partecipativo “Degentrify Pisa”, che abbiamo avviato in questi mesi per preparare una proposta alternativa e di conseguenza le osservazioni e i contributi da inviare al Comune non solo per cercare di bloccare questa ennesima speculazione in città, ma anche per dare voce ai bisogni che emergono grazie all’ascolto e l’interlocuzione reali con la cittadinanza.

Una città in comune

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