Contro le affermazioni dell’assessora Cardia, difendiamo la scuola pubblica, laica e plurale

Puntuale, come ampiamente prevedibile, arriva dalla giunta pisana a maggioranza leghista l’attacco alla fantomatica “teoria del Gender” . Ce lo aspettavamo e, dunque, non siamo sorpresi. Lo avevamo previsto, fin dall’indomani della vittoria del sindaco Conti, tanto per dire quanto sono scontati (e ossessionati) questi politici di ‘nuovo corso’. E, del resto, l’uscita dell’assessora Cardia ben si inserisce nella recrudescenza del bigottismo e oscurantismo, a cui stiamo assistendo in queste ultime settimane: dagli attacchi alla 194, fino al ddl Pillon e la sua ideologia maschilista e patriarcale.

In un clima, dunque, di continua propaganda e di istillazione crescente di intolleranza e di odio, le affermazioni dell’assessora all’Istruzione del nostro Comune, che peraltro fanno seguito alle esternazioni omofobe del consigliere leghista Laurora (tanto per dire che non erano fuori contesto), paiono particolarmente gravi, poiché cercano di colpire uno dei pilastri della nostra Costituzione, ovvero l’idea di una scuola pubblica, laica e plurale che fa del rispetto e della valorizzazione delle differenze uno dei suoi perni. Alle bambine e ai bambini, agli adolescenti e alle adolescenti va insegnato che solo il rispetto tra esseri umani consente di costruire società giuste. In questa ottica, abbiamo accolto con molto piacere l’annuncio che il prossimo anno sarà a Pisa il meeting nazionale di Educare alle differenze, la due giorni di confronto tra insegnanti, associazioni e genitori.

Da parte nostra, in base a quanto scritto nel programma con cui ci siamo presentati alle elezioni amministrative, saremo sempre accanto a chi si fa carico di progetti tesi a prevenire ogni forma di violenza, di pregiudizio, di discriminazione, affinché l’educazione sentimentale, il rispetto tra i generi e la lotta all’omofobia e alla transfobia possano trovare cittadinanza anche tra i banchi di scuola. Le affermazioni della assessora sono solo un modo di intimidire chi ogni giorno lavora e porta avanti nelle nostre scuole questi progetti. Per questo è ancora più importante sostenerli, nella ferma convinzione che questo sia compito doveroso e improcrastinabile dello Stato democratico e laico quale è la nostra Repubblica.

 

Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile)

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