Da Pisa a Molfetta, quei giovani democratici alla riscossa

domenica
10 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA
Pagina:
8

Alla Repubblica delle Idee

Il confronto tra uomini e donne di sinistra condotto da Concita De Gregorio: “Riscoprire la condivisione e la cura”

ELEONORA CAPELLI, BOLOGNA

La parola agli amministratori locali per “far ripartire la sinistra dal basso” alla vigilia di un voto amministrativo decisivo. Così ieri Concita De Gregorio, in una piazza Maggiore gremita a Bologna per la Repubblica delle Idee, ha guidato una riflessione su «la sinistra cui è mancato l’ascolto, la condivisione e la cura». «Abbiamo di fronte gli esiti di un processo lungo, la responsabilità principale del momento che stiamo vivendo è di chi non ha offerto alternative valide e reali a questo scenario, di quella sinistra che non è stata credibile. Il dissenso e il dialogo critico non ha trovato casa», dice De Gregorio. Dalle esperienze amministrative c’è molto da imparare. Al mio è il paese in cui è stato vescovo Don Tonino Bello, nel paese di fianco, Terlizzi, c’era Nichi Vendola – racconta Paola Natalicchio, ex sindaco di Molfetta – ci siamo messi in testa di ribaltare la politica in Puglia, ci abbiamo creduto. Anche nella mia Molfetta, per inciampo per tre anni ho fatto il sindaco nella città del potentissimo senatore Azzollini. Vedo tanti interessi oggi appiccicati al nuovo giallo verde che ci governa. Ma penso che la politica non ci deve stancare mai». Per il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale «la mia generazione è la prima che guarda al futuro con meno aspettative». E ancora: «Nel Pd non ci serve un Messia ma l’apertura di una fase nuova». I problemi vengono al nocciolo oggi alle urne delle amministrative. «A Pisa adesso c’è il rischio concreto che vinca la Lega – spiega Marilù Chiofalo, assessora a Pisa – al momento siamo testa a testa, il 4 marzo abbiamo perso, il Pd è andato sotto la Lega». Ma chi ha spento le illusioni di questa giovane classe dirigente, cresciuta nei piccoli Comuni ? «Ci sentivamo come quelli che avrebbero cambiato il mondo quando è nato il Pd – dice Iaia Calvio, ex sindaca di Orta Nova – io sono una nativa del Pd fiaccata dal Pd. Nel 2011 sono diventata la prima donna sindaco di un paese di 18 mila abitanti. Abbiamo fatto un po’ di cose banalmente civiche che sono state prese come sovversive. Quando poi abbiamo alzato un muro rispetto a fare affari con le opere pubbliche, non c’è stato tanto consenso. Un bel po’ di consiglieri comunali sono andati dal notaio, mi hanno sfiduciato e io ho smesso di fare il sindaco». Una storia esemplare, secondo Concita De Gregorio, di un periodo caratterizzato da «un esercizio del potere che è stato soppressione di un dissenso interno, però se chi ti dice che stai andando contro un muro lo hai isolato alla fine vai contro un muro».

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