Da Sant’Ermete la protesta si allarga alle altre periferie

TIRRENO PISA Pagina: VI

Da Sant’Ermete la protesta si allarga alle altre periferie
II coordinamento dei quartieri popolari diventa associazione incontri in Prefettura e Comune. «Ma non siamo soddisfatti»

di Elisa Manici

Un incontro in Prefettura in mattinata e un presidio sotto il Comune insieme agli altri quartieri popolari nel pomeriggio: ieri il comitato di Sant’Ermete, dopo la protesta non autorizzata di mercoledì, che ha bloccato il traffico sul cavalcavia per oltre un’ora, ha portato le sue istanze nei luoghi delle istituzioni.
Cinque attivisti del comitato sono stati ricevuti dal vice prefetto vicario Valerio Massimo Romeo e dal capo di gabinetto del sindaco Maurizio Gazzarri. Le loro motivazioni sono state esposte da Andrea Giovannini: «Siamo consapevoli di aver compiuto un atto provocatorio bloccando il traffico – ha esordito – ma l’abbiamo fatto per essere ascoltati. La richiesta che facciamo, congiuntamente ai quartieri San Marco e La Cella, è che venga messo nero su bianco che il Comune farà al più presto qualcosa per mettere in sicurezza il cavalcavia, che è senza marciapiedi e in alcuni punti anche senza illuminazione».
Secondo Maurizio Gazzarri «per un allargamento “serio” del cavalcavia sono necessari circa 2 milioni, al momento non disponibili. Quello che possiamo fare subito – ha elencato – è il taglio dell’erba che invade la strada, aumentare la luminosità delle luci presenti, in modo che siano utili anche nella parte che non ne ha, e occuparci della manutenzione della scala. Faremo inoltre un sopralluogo nelle scuole vicine al cavalcavia per verificare l’effettiva situazione e valutare se mettere un vigile».
Questa promessa da parte dell’amministrazione comunale ha lasciato gli attivisti insoddisfatti «perché è troppo poco: sono tutti interventi che rientrano nella manutenzione ordinaria».
Nel pomeriggio il comitato Sant’Ermete è stato in presidio sotto Palazzo Gambacorti insieme a quelli del Cep, di Gagno e di San Giusto, per annunciare la nascita del coordinamento inter-quartieri popolari e il suo costituirsi in associazione. Ma, soprattutto, per chiedere di entrare a far parte della commissione comunale che tratta di Erp (edilizia residenziale pubblica).
Tra i problemi evidenziati «appartamenti senza manutenzione, degrado ambientale, sovraffollamento. Chiediamo che della torta dei diritti non ci arrivi solo un pezzettino: non vogliamo essere cittadini di serie B. Eppure, di tante opere in corso di realizzazione, non ne usufruiremo mai: chi di noi prenderà niai il people mover? Ma a questa opera vengono destinati milioni e milioni».
YleniaZambito, assessore alle politiche abitative, è scesa nell’atrio del Comune per parlare con i manifestanti delle loro richieste, a iniziare dall’entrare al più presto nella commissione Erp: «L’abbiamo appena rinnovata – ha detto -. Quello che posso fare è un giro di consultazione con i sindacati degli inquilini, che già ne fanno parte, per chiedere il loro parere, e a stretto giro vi farò sapere».
Zambito ha anche anticipato che «l’Apes ha comunicato la disponibilità di 76 nuovi alloggi da assegnare per l’anno in corso: 18 di risulta e 58 nuovi, di cui 43 invia daFabriano e 15 in via Vecellio».
L’assessore ha poi risposto alla richiesta di una nuova sospensione degli sfratti: «La Prefettura l’ha negata perché su quella concessa durante l’estate c’è un ricorso in atto da parte di un’associazione di proprietari».
«Domattina (oggi per chi legge, ndr) – ha annunciato Simone Sisti – saremo a Cisanello e a Cascina per portare la nostra solidarietà a due famiglie che hanno lo sfratto per morosità incolpevole, oltre a provare a convincere gli ufficiali giudiziari a sospenderlo».

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