Dare aiuto ad anziani e disabili: così la scuola sceglie di punire i bulli

mercoledì
25 aprile 2018
Testata:
IL FATTO QUOTIDIANO
Pagina:
14

DAVIDE VECCHI ………………………….

Leggono agli anziani, li portano a passeggiare, fanno loro compagnia. Oppure dipingono coni ragazzi disabili, li aiutano a mangiare, ci giocano. Quando varcano i cancelli della cooperativa “LaRondine”, i bulli sospesi nelle loro scuole e mandati qui a scontare una “pena alternativa”, sembrano trasformarsi. “Rimangono anche oltre l’orario, si appassionano, si entusiasmano, si impegnano”, racconta il presidente della struttura, Luciano Veschi. “Messi allaprovadimostrano la loro parte buona e aumentano così l’autostima”. Succede nell’alta valle teverina, a Città di Castello, provincia di Perugia.

Non sarà la soluzione al bullismo scolastico, ma il percorso adottato dall’istituto Patrizi Baldelli Cavallotti e dalla struttura “La Rondine” appare un buon esperimento. Tanto che la cooperativastaricevendo richieste di accogliere studenti sospesi dalle scuole dell’intera provincia. “Le stiamo valutando, ma non possiamo accettare troppe persone perché comunque prestano solamente supporto e vanno quindi a loro volta seguite e affiancate”, dice Veschi.

L’idea è venuta alvicepreside della scuola Giovanni Granci, oggi coordinatore del progetto. L’istituto ha 800 iscritti tra agraria, turistico, commerciale, alberghiero. Da anni è impegnato in iniziative mirate al coinvolgimento diretto degli studenti verso l’esterno. La scuola Baldelli ha una “filiera corta”, unicanel suo genere in Italia: produce materia prima (orzo, farro, uva, patate), birra, vino; prodotti che poi ogni settimana consegna a un’altra associazione di disabili per essere venduti nei mercatini della piccola cittadina. Questo la scuola.

POI C’È la cooperativa. Dal 2014 ha ideato e porta avanti – insieme a Comune e Asl – il progetto “Conoscere per Crescere”:nelperiodo estivo i ragazzi dei primi quattro anni delle scuole superiori della zona possono svolgere per 15 giorni attività divolontariato nelle strutture. A oggi coinvolge 6 istituti, quasi duemila studenti. “Ho messo insieme le cose”, spiega Granci. A inizio anno scolastico “ci siamo posti il problema delle possibili sospensioni: lasciarli a casa è ovviamente inutile e spospenderli obbligandoli alla frequenza lo è altrettanto, così abbiamo pensato di offrire ai ragazzi la possibilità di svolgere attività socialmente utili”.

Scuola e cooperativa hanno siglato una convenzione che si rinnova annualmente. Le uniche difficoltà “erano legali”, prosegue Granci. Ma sono state risolte semplicemente: “Quando un ragazzo viene sospeso convochiamo lui e i genitori per proporgli l’alternativa in cooperativa, se sono tutti d’accordo firmano il consenso”.

La convenzione è diventataoperativalo scorso 15 marzo e in poco più di un mese sono stati sospesi tre studenti, due per sette giorni e uno per quindici: tutti hanno accettato di andare a “Le Rondini”. Granci e Veschi ci tengono però a sottolineare che non si tratta di casi gravi. “Nessuno si è mai permesso di insultare o aggredire né altri alunni né tanto meno gli insegnanti” come è accaduto la scorsa settimana a Lucca, ultimo di molti casi.

Aggiunge Granci: “Noi stiamo molto attenti e sospendiamo per qualsiasi intemperanza; essendo inoltre due scuole tecniche – alberghiero e agraria – abbiamo a disposizione molti oggetti e beni, dal cibo alle cucine, che iragazzi devono rispettare e gestire in maniera corretta”. Insomma, conclude, “formiamo dei professionisti, tanto che il 90% dei nostri diplomati trovalavoro appena esce e molti oggi sono in ristoranti stellati di mezza Europa”.

NESSUN ATTO di violenza, dunque, garantisce il vicepreside. E Veschiva oltre: “Io li conosco solo quando arrivano da me in cooperativa e faccio sempre fatica a credere che siano stati sospesi, vedendoli all’opera sembrano ciò che sono, semplicemente dei ragazzi”. Anzi, aggiunge, “a pensarci bene l’utilità di questa iniziativa è proprio metterli di fronte a ciò che realmente sono e spingerli ad accettarsi”.

Condividi questo articolo

Lascia un commento