Darsena e Sabbiodotto: nuova pesantissima bocciatura da parte degli uffici regionali. Sabato 15 assemblea pubblica a Tirrenia

I motivi per cui siamo contro il progetto della Darsena Europa, grande opera inutile e dannosa, trovano conferma e conforto nel parere espresso dalla Regione Toscana nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Il documento raccoglie in 59 pagine il risultato delle analisi dei suoi uffici e delle sue agenzie, dall’Arpat al Genio Civile, dall’IRPET al Settore regionale Tutela, riqualificazione e valorizzazione del paesaggio, al Parco. Senza contare quanto era emerso nel Dibattito Pubblico del 2016.

Leggendola abbiamo trovato conferma a tutto quanto sosteniamo, a partire dalla prima osservazione, secondo cui è necessario “chiarire l’assetto pianificatorio complessivo” in cui si inserisce il progetto: il richiamo al Piano Regolatore Portuale non basta più quindi per giustificare l’opera. In altri termini, valutare seriamente l’Opzione zero, cioè la scelta di non fare la Darsena Europa, e riaprire invece una discussione a 360 gradi, ha un profondo senso sia politico sia tecnico: vanno ridefinite le strategie di sviluppo del territorio e del mare.

Questo trova supporto in tutta una serie di altre osservazioni, come ad esempio quella di IRPET, l’Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana, che sottolinea come manchi un’analisi delle dinamiche degli ultimi cinque/dieci anni che permetta di valutare il progetto rispetto alle specializzazioni produttive del territorio e alle caratteristiche del sistema economico regionale e chiede di esaminare anche il tema del lavoro accanto alle tendenze demografiche. L’IRPET quindi chiede uno studio di scenario, che consideri “l’attivazione diretta dell’investimento nel porto e della successiva attività di gestione; le previsioni sull’attivazione di flussi di traffico merci e passeggeri; gli scenari di tendenze e previsioni”.

Sul piano degli impatti su paesaggio, natura e salute, le osservazioni degli enti regionali lamentano in modo corale la superficialità dello studio di impatto e, altrettanto coralmente, richiedono aggiornamenti e approfondimenti, ma anche seri piani di monitoraggio dal punto di vista temporale e delle aree considerate.

Il sabbiodotto a noi pisani e pisane ormai notissimo, presentato dai proponenti della Darsena come una mitigazione anzi, una compensazione, anzi, una modalità di gestione del litorale (!) che dovrebbe permettere di evitarne l’erosione, è letteralmente “rivoltato come un calzino”: come noi e più di noi i pareri degli enti regionali sottolineano la vaghezza della proposta, la non chiarezza dei suoi impatti, la non approfondita valutazione di alternative, la non automatica adeguatezza delle sabbie che dovrebbero essere utilizzate per il ripascimento delle spiagge, i possibili problemi di gestione.

A fronte di tutto questo la scelta dell’amministrazione comunale, di provare a mercanteggiare sulle possibili compensazioni, mostra non solo pochezza di visioni e inadeguata preparazione, ma anche scarsa propensione a tutelare gli interessi che la giunta Conti dice di voler rappresentare.

Noi continuiamo a lavorare invece sulla costruzione di proposte alternative, e lo vogliamo fare a partire dal confronto a tutto campo con la cittadinanza, con i movimenti e le associazioni e con gli altri territori coinvolti, a partire da quello di Livorno.

Per questo, e per discutere delle altre criticità del litorale, abbiamo organizzato un’assemblea pubblica presso il caffè bar Al Dolcemente – ex stazioncina in piazza dei fiori a Tirrenia sabato prossimo 15 aprile dalle ore 17,00.

Una Città in comune
Unione Popolare

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