Darsena Europa: il doppio salto carpiato della giunta Conti. No alla logica delle compensazioni

Eccoci: siamo alle compensazioni.

Nel corso di una conferenza stampa il sindaco Conti e l’assessore Bedini hanno fatto un doppio salto carpiato affermando, in modo molto confuso, che la Darsena Europa è una priorità e che l’Amministrazione comunale di Pisa è d’accordo, e hanno fatto intendere che le compensazioni permetteranno magicamente di sistemare ogni problema ambientale.

Siamo ad un misto di roboanza retorica e invocazione disperata per cercare di mettere una toppa al fatto che la destra pisana, contrariamente a quanto dichiarava in campagna elettorale su questo megaprogetto, si muove in totale continuità con il centrosinistra, nel nome del “patto del cacciucco” e della speranza di piogge di risorse pubbliche tramite la panacea del PNRR. Lo sviluppo alzato come un’immensa bandiera che copre la verità, cioè lo sperpero di denaro pubblico che crea debito e attrae la criminalità organizzata, distruggendo i territori anziché costruire quella resilienza che sta addirittura nel titolo del PNRR e che dovrebbe essere basata su nuovi modelli di economia locale. Modelli che, come ripetiamo da anni con associazioni e movimenti, non devono sventrare le coste, distruggere il paesaggio, intaccare in modo irreversibile le risorse naturali, ma all’opposto devono partire dalla loro tutela per garantire la vita della comunità e del territorio e la qualità del lavoro.

Come su tante altre questioni la propaganda della destra si scioglie come neve al sole. Solo qualche mese fa Nerini, capogruppo di Fratelli d’Italia a cui appartiene anche l’assessore Bedini, in Consiglio comunale sosteneva l’inammissibilità delle compensazioni. Oggi la giunta, con il sindaco e l’assessore competente, gli dà torto e apre la porta alla logica distorta delle compensazioni, che non sono mai servite a ridurre gli impatti ambientali ma ad aggirare in modo truffaldino il problema della loro irreversibilità.

Noi invece non abbiamo cambiato idea e continuiamo a denunciare il fatto che il progetto di un’opera così imponente sia stato sviluppato senza che fosse chiaro se ci sarà un’espansione dei flussi commerciali che la giustifichi, né quale fosse il quadro nazionale in cui si muovevano altri porti potenzialmente in espansione e in concorrenza: una strategia italiana non esiste. E, a livello toscano, la Regione non ha una programmazione armonizzata e coerente sulla costa.

L’operazione Darsena Europa si colloca nel contesto di un modello economico che spinge sulla competitività tra territori attraverso investimenti in opere faraoniche. Risultato? Lavoro di bassa qualità nella fase di realizzazione e pesanti ricadute sul piano ambientale e paesaggistico, sia a breve che a lungo termine, senza contare che le grandi opere sono spesso veri e propri poli di attrazione del malaffare (magari anche a vantaggio di alcune clientele e/o rapporti con i poteri forti) se non della criminalità organizzata.

È insostenibile pensare alla realizzazione di una grande opera come la Darsena Europa senza dare risposte chiare sugli elementi di criticità e senza avere una visione strategica, col rischio di creare danni elevati alla cittadinanza, sia economici sia ambientali.

Abbiamo sempre detto che i territori devono cooperare e che si devono quindi sviluppare sinergie tra le amministrazioni e tra le cittadinanze. Qui siamo invece al mercanteggiamento al ribasso, che non farà la fortuna né di Livorno né di Pisa, ma determinerà un gigantesco e irreversibile danno per risorse naturali, paesaggio, economie locali sostenibili.

La Darsena Europa non dà alcuna garanzia di futuro. Crediamo che invece sia necessario aprire un confronto trasparente che coinvolga pienamente le città di Pisa e Livorno e i comuni che sarebbero direttamente e indirettamente interessati, per progettare un’alternativa comune.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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