Diamo la residenza anche ai rifugiati

venerdì 6 giugno 2014, TIRRENO PISA Pagina: IX

Diamo la residenza anche ai rifugiati

Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le voci e le prese di posizione contro il Piano casa e in particolare contro quell’articolo 5 che vieta a chi occupa un edificio l’accesso alla registrazione della residenza. Un articolo contro cui negli scorsi giorni la Rete delle città solidali, di cui la nostra lista “Una città in comune” fa parte, ha lanciato un appello a sindaci e consigli comunali affinché mettano concretamente in atto la disobbedienza.
A prendere la parola contro tale norma è anche l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), il quale esprime preoccupazione per gli effetti che la recente approvazione del decreto legge, cosiddetto “Piano Casa”, potrebbe provocare sulla vita di migliaia di rifugiati presenti che sono in Italia.
Infatti, non è un segreto per nessuno che «sono migliaia i rifugiati costretti a vivere in palazzi abbandonati e occupati nelle principali città italiane quali Roma, Milano, Torino, a causa dell’inadeguatezza dell’accoglienza e dell’insufficienza dei progetti di integrazione».
L’Unhcr ritiene che la legge, se così applicata, creerebbe un ulteriore ostacolo al processo di integrazione dei rifugiati in Italia.
Intatti, la normativa li costringerebbe in una spirale di isolamento e di marginalità: migliaia di persone sarebbero private della possibilità di accedere alla residenza anagrafica.
La conseguenza immediata sarebbe il rischio di non poter più accedere all’assistenza sanitaria, al lavoro, nonché all’istruzione per migliaia di bambini.
In assenza di residenza non è infatti possibile avere una carta identità e senza questa è difficile avere accesso al lavoro e ai servizi essenziali.
Condividiamo pienamente questo genere di preoccupazioni.
Per tale motivo in questi mesi abbiano avviato una campagna per il riconoscimento della residenza nel nostro Comune.
Abbiamo lanciato un appello che è stato sottoscritto da decine di cittadine e cittadini e una mozione che attende di essere discussa da mesiin consiglio comunale, in quanto anche a Pisa si registrano sempre più casi in cui l’ufficio anagrafe non rilascia la residenza a chi ne ha pieno diritto. Non è un caso che questo sia anche uno dei punti principali della campagna nazionale “Miseria Ladra”, lanciata da Libera, l’associazione diretta da don Ciotti, in quanto la residenza è uno degli strumenti per uscire dalla povertà, costituendo la chiave di accesso alla cittadinanza e a tutti i servizi sociali.
Alla luce anche della presa di posizione da parte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, invitiamo il Comune di Pisa a non applicare l’articolo 5 del Piano Casa e ad avviare da subito un tavolo di confronto con tutte le associazioni che lavorano nel settore sulla questione della residenza.

Ciccio Auletta e Marco Ricci
Consiglieri comunali Una città in comune

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