Dieci quintali di rifiuti rimossi dalla spiaggia

giovedì
31 maggio 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
IX

Un esercito di 150 volontari, compresi studenti da Porta Romana e Sesto Fiorentino, in azione a Vecchiano per il progetto “Arcipelago Pulito”

VECCHIANO

Tutti al mare sulla suggestiva spiaggia di Marina di Vecchiano e con la bellezza di dieci quintali di rifiuti in meno. Via plastica, rottami e altra spazzatura grazie agli oltre 150 volontari che, ieri mattina, hanno partecipato a una giornata di pulizia in riva al mare a Marina di Vecchiano per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto ciascuno può fare per dare una mano all’ambiente.

Volontari delle sezioni soci Coop e delle associazioni del territorio, di Circolo Legambiente Pisa, studenti del Liceo artistico statale di Porta Romana e Sesto Fiorentino, muniti di guanti, bustine per i rifiuti e maglia con il logo Arcipelago pulito, hanno setacciato un tratto di spiaggia, raccolto un campionario vario di oggetti e concluso la mattinata con una degustazione di frittura di paranza dell’Arcipelago toscano.

L’iniziativa è stata promossa da Unicoop Firenze e Legambiente, in collaborazione con il Comune di Vecchiano, la sezione soci Coop Valdiserchio Versilia e il Parco Migliarino San Rossore Massacciuccoli, nell’ambito della campagna Arcipelago pulito, il progetto sperimentale che ha messo in fila tanti soggetti, dal Ministero dell’ambiente a Regione Toscana, Legambiente e Unicoop Firenze fino alle cooperative locali di pescatori, uniti dall’obiettivo di rendere più pulito il braccio di mare di 300 km tra Livorno e Grosseto.

Da aprile scorso, perla pri ma volta in Italia, le plastiche che finiscono nelle reti di raccolta vengono portate in porto, classificate e debitamente smaltite dal Revet, un’azienda specializzata nella raccolta, selezione e trattamento di materiali destinati al riciclaggio, che poi seleziona i rifiuti riciclatili e quelli destinati allo smaltimento. Una vera e propria filiera toscana per un mare senza rifiuti che rappresenta il primo caso in Italia di recupero delle plastiche disperse in mare che finora non venivano riportate in porto. Con una prima sperimentazione di sei mesi, il progetto in corso mette in campo 24 pescherecci, di cui 6 già in azione che nei primi 15 giorni hanno raccolto 230 chili plastica, circa 2 mq di volume di cui il 15% ri ciclabile: reti (11%), tappi e coperchi (9,6%), mozziconi di sigaretta (8,5%), bottiglie (7,7%), cotton fioc (6,1%), stoviglie usa e getta (4,4%), contenitori vari (2,9%), sacchetti e shopper (2%) sono gli oggetti più trovati, insieme a un campionario vario di bicchieri, palloni, pinne, taniche, stivali, secchi e persino resti di giocattoli. Una volta arrivati in porto, i ri fiuti sono stati stoccati in un apposito deposito dalla Labromare, la concessionaria per la pulizia del porto di Livorno che fa una prima selezione. Da lì i rifiuti hanno continuato il viaggio fino alla Revet per la fase finale di recupero o smaltimento. La sperimentazione di sei mesi proseguirà fino a ottobre quando, dopo un primo bilancio, il progetto potrebbe essere esteso ad altre zone della Toscana o d’Italia. Quello di Unicoop Firenze per l’ambiente è un impegno continuo che, con il progetto Arcipelago pulito, si traduce in una serie di attività quotidiane di impatto immediato sul territorio toscano e non solo: al termine della sperimentazione dei sei mesi il Ministero dell’ambiente farà un bilancio dei risultati e valuterà se questo progetto pilota può funzionare da caso esemplare e modello replicabile in altre aree marine italiane.

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