Diritti in Comune: “Diffidiamo il sindaco di Pisa a negare l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo”

“Alla luce dell’ordinanza del 18 marzo con cui il Tribunale di Firenze ha ingiunto al Comune di Scandicci di iscrivere immediatamente un richiedente asilo all’anagrafe, abbiamo inviato oggi formale diffida al Sindaco di Pisa affinché anche il nostro Comune rispetti le leggi e dia la residenza ai richiedenti asilo che ne facciano richiesta”. Così Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune (Una Città in Comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile), rende pubblica la nuova iniziativa della coalizione della sinistra contro la Legge Salvini, già duramente criticata in passato per i suoi provvedimenti discriminatori in materia di diritti fondamentali.

“Diritti in Comune è mobilitata da mesi sulla questione dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo. Abbiamo da subito denunciato – continua Auletta – l’interpretazione restrittiva del provvedimento, avallata dallo stesso Ministro degli Interni, secondo cui non riconoscendo più il permesso di soggiorno per richiesta asilo come titolo valido per l’iscrizione anagrafica, non sarebbe più possibile in nessun caso consentire la residenza alle persone che vivono regolarmente nei centri di accoglienza”. “A gennaio avevamo già presentato una mozione in Consiglio Comunale – ricorda il capogruppo – in cui chiedevamo all’amministrazione di rispettare le leggi, la Costituzione e i trattati internazionali, continuando a iscrivere i richiedenti asilo all’anagrafe, così come stavano facendo altri comuni in Italia, primi fra tutti Palermo e Napoli”. “L’iscrizione anagrafica – spiega Federico Oliveri – è un diritto-dovere per tutti, italiani e stranieri regolarmente residenti. Ma soprattutto è un diritto che rende possibile esercitare altri diritti fondamentali. Non riconoscere la residenza nel territorio ostacola l’accesso alle cure e ai servizi sociali, impedisce l’iscrizione ai centri per l’impiego, crea vulnerabilità, marginalità e insicurezza, con conseguenze negative per tutti. L’ordinanza di Firenze è molto importante perché ripristina la legalità costituzionale: vogliamo che il Comune di Pisa ne tragga le dovute conseguenze”.

Dal punto di vista legale, l’iniziativa di Diritti in Comune è sostenuta dall’avvocato Andrea Callaioli. Un suo parere è stato allegato alla diffida inoltrata oggi al Sindaco. Spiega l’avvocato: “In materia di iscrizione anagrafica l’amministrazione non gode di discrezionalità: ha solo compiti di accertamento di una situazione di fatto”. “Nel caso dei cittadini stranieri – continua Callaioli – oltre alla presenza ed alla volontà di restare sul territorio comunale si tratta anche di accertare la condizione di regolarità sul territorio, requisito che i richiedenti asilo evidentemente possiedono. Per il resto, le iscrizioni anagrafiche degli stranieri regolarmente soggiornanti devono essere effettuate alle stesse condizioni degli italiani, come prevede la legge”. Richiamando l’ordinanza del Tribunale di Firenze, l’avvocato chiarisce che “la stessa legge 132/2018, anche se il Ministro afferma il contrario, non nega affatto l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo: prevede soltanto che il permesso di soggiorno non costituisca più titolo valido a questo scopo. Ma la regolarità può essere provata tramite altri documenti, come ad esempio il modulo ministeriale con cui è stata formalizzata la richiesta di protezione internazionale”.

Qualora l’amministrazione comunale non tenesse conto della diffida, le conseguenze potrebbero essere di natura anche penale. “Se il sindaco, in qualità di ufficiale dell’anagrafe, si rifiutasse di dare la residenza a un richiedente asilo, potrebbe incorrere nella contestazione del reato di rifiuto o omissione di atti d’ufficio”

Parere in materia di iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo dell’avvocato Andrea Callaioli 

 

Diritti in Comune (Una Città in Comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile) 

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