E’ iniziata “Un’altra musica in comune”, per rimettere in moto i cittadini

Guido Viale: “Dalla difesa dei comuni e del loro ruolo pubblico dipende la democrazia italiana ”
Grazia Naletto di Sbilanciamoci: “Bisogna cambiare le priorità. Il vero problema è la lotta alle disuguaglianze”
 
E’ iniziata venerdì sera, presso il Polo Carmignani di Pisa, “Un’altra musica in comune”, l’iniziativa politica e culturale organizzata dalla lista civica pisana “Una città in comune” che alle ultime elezioni comunali ha espresso due consiglieri. Una lista di cittadinanza, connotata politicamente a sinistra, che fa parte della Rete dei Comuni Solidali, un contenitore che a sua volta comprende undici liste politiche di tutta Italia (da Roma a Brindisi, da Messina a Imperia, da Brescia a L’Aquila e poi Siena, Firenze, Feltre, Ancona, ecc.), accomunate dall’idea di operare a livello politico, sociale e culturale sui territori per favorire una nuova partecipazione dei cittadini alla vita politica, slegata da logiche puramente partitiche o da interessi particolari di corto respiro. 
Con “Un’altra musica in comune”, a Pisa questo fine settimana si incontrano e si confrontano i rappresentanti di queste liste e di altre organizzazioni politiche che stanno nascendo e sviluppandosi in altre città (21 in tutto per l’esattezza) per parlare del ruolo e delle funzioni delle amministrazioni locali, e della loro capacità di incidere sulla crisi economica, sociale e democratica che sta impoverendo una parte sempre più grande della popolazione. Una iniziativa aperta a tutti i cittadini che vogliono riacquistare un ruolo da protagonista in un contesto politico che nega sempre più la partecipazione popolare alle decisioni strategiche sul futuro del nostro Paese, delegandole agli “uomini della Provvidenza” che di volta in volta il sistema politico-mediatico indica come sicuri vincenti. 
La prima serata ha visto la presenza di Guido Viale, ex leader studentesco negli anni Sessanta e attuale studioso non ortodosso, ma di grande spessore culturale e prestigio nazionale ed internazionale su temi sociali ed economici, e Grazia Naletto, esperta di immigrazione e integrazione sociale, nonché una delle teste pensanti di Sbilanciamoci.info, un gruppo di economisti, ricercatori, giornalisti, operatori sociali, sindacalisti e associazioni che da molti anni si propone di conoscere, discutere e analizzare criticamente i fatti dell’economia per progettare un sistema economico diverso da quello attuale.
La serata è stata però aperta da Danilo Soscia, esponente dell’ex Colorificio Liberato, il centro sociale recentemente sgomberato dalla polizia, reduce dal convegno organizzato dalla Comunità Europea a Strasburgo sugli spazi sociali a cui gli attivisti pisani sono stati invitati come relatori, e da Marco Ricci, uno dei due consiglieri di Una città in comune.
Danilo Soscia ha ricordato l’innovazione politica, sociale e culturale rappresentata dall’esperienza dell’ex Colorificio: “Occupare l’ex Colorificio” – ha affermato – “è stato un atto di cittadinanza contro un concetto astratto e vuoto di legalità che esclude i cittadini e non difende il benessere comune, ma solo gli interessi di pochi. Una legalità parziale”.
Marco Ricci ha espresso invece il senso della bella esperienza politica che sta vivendo insieme al collega di lista, Ciccio Auletta: “E’ necessario partire dalle esperienze territoriali per riattivare la partecipazione dei cittadini senza cadere nel localismo. Bisogna contrapporre alla retorica della competizione economica la forza della solidarietà fra i diversi territori. Non abbiamo interesse a dire che il nostro territorio è meglio degli altri, ma a farlo progredire insieme agli altri”.
Quindi sono intervenuti i due principali relatori della serata, Guido Viale e Grazia Naletto.
Viale ha sottolineato la scarsa preparazione culturale dell’attuale classe dirigente a livello locale e nazionale rispetto alla situazione critica a livello economico e sociale che si trovano ad affrontare. “I sindaci della “primavera del centro sinistra” stanno vivendo una contraddizione molto grave, come dimostra anche la dura contestazione subita dal sindaco di Genova, Doria, da parte dei lavoratori del trasporto pubblico”, ha ricordato. “Il sistema economico dominante li concepisce come dei liquidatori dei beni comuni e dei servizi locali. Ma se non si occupano di questo che senso hanno i Comuni? Quindi le battaglie che si fanno a livello locale, come quella contro la TAV in Val di Susa, hanno l’importante funzione di difendere questo ruolo e la democrazia nel nostro Paese”.
Grazia Naletto, infine, ha ribadito la necessità di legare le esperienze amministrative innovative a livello locale con una prospettiva politica nazionale. “Bisogna ribaltare completamente le priorità sul piano economico e sociale” – ha sottolineato l’economista – “perchè il vero problema del nostro Paese non è il debito pubblico, ma la lotta alle disuguaglianze. In questo senso sono molto importanti tutte le strategie di contrasto alla povertà e alle disuguaglianze che i comuni possono attuare a livello locale per affermare il diritto di cittadinanza per tutti, anche di chi non è nato qui”.

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