Ed ora via alle prove di Comune unico

martedì
26 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
VIII

SVOLTA STORICA » REAZIONI DA CASCINA

La previsione azzeccata di Funel. Rollo: finalmente avremo lealtà da Pisa. Gabbriellini: la prossima sarà Pontedera

di Sabrina Chiellini

CASCINA

Cosa significa questo per Cascina? «Sarà importante, i due Comuni più grandi della provincia potranno finalmente lavorare insieme: fine dei boicottaggi. In questi due anni a Cascina abbiamo visto che l’apparato di Comune e Provincia cercava in ogni modo di mettere ostacoli, di rallentare i progetti. La centrale di committenza è a Pisa, per esempio. E, guarda caso, ci sono progetti approvati dal 2017 che non partono… Come mai? Ora le cose miglioreranno, i boicottaggi finiranno».

Nonostante i festeggiamenti Elena Meini, presidente del consiglio comunale, ieri mattina era al lavoro in municipio. «Se ci aspettavamo di vincere? Sinceramente tutti ne erano convinti. Funel poi ha indovinato anche la percentuale giusta con cui Conti sarebbe diventato sindaco».

Dario Rollo, vicesindaco di Cascina, anche lui messo alla prova dalla “presa” di Palazzo Gambacorti, ha iniziato la settimana con il sorriso. «Cascina ha avuto un bell’effetto positivo su Pisa. Il merito di Michele Conti è grande, come lo è quello di un gruppo di persone che hanno lavorato insieme per questo risultato. Ora sarà più facile dialogare con Pisa, ci sarà collaborazione in maniera leale, trasparente e fattiva». Gabriele Gabbriellini, 44 anni, segretario pisano della Lega Nord, guarda ai “suoi” ragazzi con orgoglio, considera Pisa un passo importante per arrivare ad altre città. «È una grande soddisfazione, Cascina ha aperto le porte per la vittoria a Pisa. Tutto questo farà bene in tanti settori, anche alle scelte della Società della Salute». Ecco pronto un pensiero per gli sconfitti. «Se pensavano di vincere significa che hanno gli occhi foderati di prosciutto, non vedono i problemi della gente e infatti li abbiamo visti poco nelle piazze». Il prossimo obiettivo? « Pontedera, anche lì ci sono problemi…». Le parole d’ordine di questo successo? «Unione del gruppo e lavoro, i nostri candidati ne hanno fatta tanta di strada per stare in mezzo alla gente. Sono stati ripagati».

C’è la storia del biglietto con la previsione delle percentuali della vittoria e quella del primo gazebo piazzato, ormai anni fa, dalla Lega a Cascina quando la sindaca, Susanna Ceccardi, era consigliera alle prime armi. Gazebo poi multato dall’ex sindaco Alessio Antonelli, già del Pd e ora di LeU. Nei giorni della vittoria, delle città rosse conquistate, c’è spazio per l’aneddotica che segna il cambiamento. «Anche solo 101 voti in più andrebbero bene…», diceva una leghista cascinese poche ore prima del ballottaggio.

E il “modello Cascina” si è rivelato, nonostante quello che si scatena ogni giorno sui social da due anni, una sorta di macchina da guerra per espugnare Pisa. Un risultato scontato? «Non ho mai avuto alcun dubbio che Pisa sarebbe passata al centrodestra». Daniele Funel, ex poliziotto della questura di Pisa ora in pensione, consigliere comunale e capogruppo della Lega a Cascina, tocca il cielo con un dito. «Ho azzeccato la giusta percentuale con cui abbiamo vinto, l’avevo scritta su un biglietto mentre ero con Elena Meini, la presidente del consiglio comunale». Ride, compiaciuto. «Sapevo che il Pd e il centrosinistra avrebbero perso. Era un risultato scontato, sono abituato a stare in mezzo alla gente, parlo con tutti e i segnali che avevo ricevuto erano forti e chiari: Pisa è stata maltrattata per troppi anni. Badate bene – ci tiene a precisare – non vado nei circoli o negli ambienti esclusivi, incontro la gente comune. Il ballottaggio era la prova che il vento è cambiato».

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