“Educare alle Differenze”, dall’assemblea cittadina nuovi impulsi alla lotta contro gli stereotipi

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Grande partecipazione alla prima assemblea cittadina, alla Scuola Mazzini, che si è tenuta sabato 24 gennaio. L’intervento di Arianna Andrei, bibliotecaria presso la Scuola Normale
Sabato 24 gennaio, alle ore 16, nell’aula magna del Complesso Mazzini di Via Gentileschi si è tenuta la prima Assemblea cittadina di Educare alle Differenze, che ha visto una ricca partecipazione di pubblico, con la presenza di molti giovani.
Coordinata da Lorella Zanini Ciambotti, vicepresidente della Casa della Donna, l’Assemblea è stata promossa da varie associazioni pisane, che da anni lavorano sulle tematiche dell’educazione alle differenze, culturali, geografiche e di orientamento sessuale, promuovendo percorsi nelle scuole, anche con attività di gioco e animazione, e favorendo la cultura dell’inclusione, l’educazione all’affettività, la prevenzione del bullismo, dell’omofobia e della violenza contro le donne.
Fra queste si ricordano: AIED, ArciLesbica Pisa, Arciragazzi Comitato di Pisa, Casa della Donna Pisa, Fratelli dell’Uomo Pisa, Le Barbe della Gioconda, Municipio dei Beni comuni, Nuovo Maschile, Pink Riot – Arcigay Pisa, Queersquilie – Collettivo Femminista queer.
L’obbiettivo è crerare a Pisa una rete locale per promuovere la valorizzazione delle differenze, con strumenti di educazione permanente
Ispirandosi all’Assemblea di Roma del 20-21 settembre (Educare alle Differenze), organizzata da Scosse, Stonewall Siracusa e Alice, che ha visto la partecipazione di oltre 600 persone e 200 associazioni, l’Assemblea cittadina si propone di creare a Pisa una rete locale, composta dalla cittadinanza attiva e da soggetti associativi, che vogliano lavorare per promuovere la valorizzazione delle differenze, con strumenti di educazione permanente, formale e non formale, e con proposte operative che incoraggino la scuola laica, permettendo una continuità d’azione ed interventi strutturali.
L’Assemblea ha visto la partecipazione di studenti, insegnanti, genitori, psicologhe, medici, e singoli/e cittadini/e riflettendo una molteplicità di percorsi lavorativi ed associativi, che si è articolata nella ricchezza degli interventi.
Erano presenti anche Pina Salinitro, presidente dell’AIED di Pisa, Ciccio Auletta, consigliere comunale di Una Città in Comune, e Marilù Chiofalo, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Pisa.
Sempre più frequenti infatti, nelle scuole, i casi di diniego a percorsi di educazione di genere ed alle differenze
Alcuni interventi hanno sottolineato la necessità di acquisire maggiore consapevolezza su ciò che sta accadendo a livello nazionale, nell’attacco alla libertà di insegnamento ed ai diritti civili.
Sono sempre più frequenti infatti, nelle scuole, i casi di diniego a percorsi di educazione di genere ed alle differenze, anche da parte di associazioni di genitori.
Citato il caso del liceo Giulio Cesare di Roma dove due insegnanti sono stati denunciati per corruzione di minorenne, per aver proposto la lettura del libro Sei come sei di Melania Mazzucco, in cui si descrive un rapporto omosessuale.
La Regione Toscana, che tramite la normativa regionale permette alle associazioni di presentare nelle scuole progetti di educazione alle differenze, è una delle realtà più evolute a livello nazionale.
Anche il territorio pisano, dove da decenni operano associazioni come l’AIED, La Casa della Donna, L’Arci Ragazzi, l’ArciLesbica e l’Arcigay, con un’offerta ricca di servizi ed iniziative culturali, è un contesto sociale da cui sono scaturiti progetti ed esperienze, che oggi necessitano con urgenza di essere consolidati, facendo rete con altre associazioni, la scuola, i genitori e le amministrazioni locali, in un momento di forte riduzione della spesa pubblica e dello stato sociale.
Fra gli interventi molti i richiami alla paura che domina negli stereotipi di genere, e alla necessità di intelligenza emotiva nelle relazioni, nei servizi socio-sanitari ed educativi, nel dialogo interculturale e negli approcci conoscitivi.
Educare alle differenze significa arginare gli stereotipi e superarli, educando ad una vita più felice, perché la paura danneggia la società nel suo insieme, dove, con le parole di un giovane studente intervenuto, tutti/e siamo individualmente differenti.

Arianna Andrei

Arianna Andrei è bibliotecaria presso la Scuola Normale dal 1999 – Responsabile delle Collezioni scientifiche e del Fondo antico. Laureata in lettere a indirizzo storico-contemporaneo,vive a Pisa dal 1985.
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