Educare alle differenze è l’unico antidoto contro la discriminazione

Episodi di razzismo e discriminazione nelle aule scolastiche come quello emerso dalla stampa si collegano a quanto accade in Parlamento in questi giorni con la discussione sulla “Buona Scuola” del governo Renzi.
La scuola pubblica è la risorsa più grande che abbiamo per costruire un futuro fatto di pari diritti, opportunità, uguaglianza e accettazione delle differenze.
La scuola è l’ambiente in cui le bambine e bambini e le ragazze e ragazzi incontrano la società, con tutte le sue pluralità, e dove consolidano la propria identità in rapporto con i coetanei e all’accettazione/esclusione dal gruppo di riferimento, vivendo esperienze e sentimenti, maturando scelte e aspettative che determineranno il futuro familiare e professionale di ognuno.
Una buona scuola deve innanzitutto promuovere una cultura della conoscenza reciproca e del mutuo rispetto; per favorire un clima accogliente, aperto e sicuro nel quale la convivenza con le differenze possa essere vissuta come valore e contribuire al benessere psicofisico delle singole persone e alla coesione partecipativa della collettività.
Un’adeguata formazione e aggiornamento dei docenti e interventi in classe che favoriscano il riconoscimento, la riflessione e il superamento di pregiudizi e stereotipi di sensibilizzazione e riflessione sono gli strumenti migliori per impedire che bullismo, discriminazione di genere e razzismo si verifichino dentro e fuori le aule.
Negli ultimi mesi, in linea con le raccomandazioni europee, una Città in Comune ha promosso due mozioni in consiglio comunale, che giacciono ferme da marzo per sostenere attivamente la prevenzione del bullismo e della violenza. E ha collaborato con il network Educare alle differenze delle associazioni e delle/degli insegnanti impegnati a Pisa su questi temi.

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