Emergenza abitativa: l’inerzia della giunta peggiora la situazione. Le case ci sono e vanno date a chi è sotto sfratto

Abbiamo partecipato questa mattina al picchietto anti-sfratto, promosso da Piattaforma Soluzioni Abitative, per sostenere una famiglia con due minori, di cui uno con disabilità, che dal 2019 vive in un appartamento in Gagno senza riscaldamento, acqua calda e con infiltrazioni di umidità nelle pareti. Lo sfratto esecutivo è stato chiesto dal proprietario, che è stato anche il datore di lavoro dell’affittuario e che, non avendo pagato a quanto risulta parte degli stipendi arretrati e degli assegni familiari, ha contribuito a creare la morosità incolpevole all’origine dello sfratto.

Grazie alla presenza di 40 persone al picchetto, lo sfratto è stato rimandato al 6 febbraio prossimo. Nella stessa mattinata, un secondo sfratto richiesto da uno dei più grandi proprietari immobiliari della città, il Conte Mazzarosa, è stato spostato solo al 23 dicembre: una data a ridosso di Natale, che è di per sé una provocazione.

Proprietario dell’appartamento in Gagno è, invece, Alessandro Trolese, noto imprenditore cittadino nel settore dell’intrattenimento e attuale Vice Presidente Vicario di Confcommercio Pisa, che non ha finora risposto se accetterà il contributo per la morosità incolpevole che è stato riconosciuto dal Comune al nucleo familiare.

Da tre mesi questa famiglia sotto sfratto è terza in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio in emergenza abitativa, ma nonostante gli annunci l’amministrazione comunale non ha neanche una casa da assegnare. Una situazione semplicemente scandalosa, dal momento che a oggi almeno 170 alloggi di edilizia popolare sono vuoti, in attesa di modesti interventi di sistemazione: chiediamo con forza, ancora una volta, alla giunta e all’assessora competente di assumersi le proprie responsabilità per questo vero e proprio fallimento, e di mettere a disposizione quanto prima un numero adeguato di alloggi comunali per l’emergenza abitativa, anche ricorrendo all’autorecupero. Così come chiediamo alla Società della Salute, a partire dal suo Presidente, di svolgere il proprio ruolo e garantire, in caso di sfratto, il passaggio da casa a casa e la presenza degli assistenti sociali.

Il Consiglio comunale, lo scorso 8 novembre, ha approvato all’unanimità un nostro ordine del giorno con cui si chiedeva al Prefetto il differimento degli sfratti al 28 febbraio, ma ad oggi questa richiesta è rimasta lettera morta: nonostante i ripetuti solleciti, non è dato sapere se il sindaco abbia o meno trasmesso l’ordine del giorno al Prefetto, chiedendone l’attuazione.

Abitare in condizioni dignitose è un diritto fondamentale. Pisa è piena di immobili pubblici e privati sfitti, mentre ogni giorno vengono eseguiti numerosi sfratti: per questo saremo presenti – e invitiamo a partecipare – mercoledì 30 novembre all’assemblea cittadina indetta al presidio permanente a Sant’Ermete per portare avanti le nostre proposte, insieme ai movimenti e ai sindacati per la casa.

Una città in comune, Rifondazione Comunista

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