Emergenza abitativa. Studenti irrompono in Rettorato e bloccano il CdA

mercoledì 23 luglio 2014, PaginaQ

Emergenza abitativa. Studenti irrompono in Rettorato e bloccano il CdA

Irrompono nel consiglio di amministrazione di Ateneo per chiedere soluzioni e proposte concrete per far fronte all’emergenza abitativa studentesca in città. A presentarsi in Rettorato una decina di “Studenti dell’Università di Pisa per il Diritto allo Studio” che hanno chiesto ai consiglieri di valutare, dopo un censimento, di mettere a disposizione dell’ARDSU, dietro pagamento di un affitto, alcuni degli immobili dell’Università utili a fronteggiare l’emergenza abitativa degli studenti.
“Sono circa 3 mila gli studenti – spiegano – con un reddito familiare inferiore ai 19mila euro e che hanno diritto a un alloggio. Il Diritto allo Studio di Pisa però ha messo a disposizione solo 1523 posti letto nell’anno accademico 2013-2014, escludendo quasi la metà degli aventi diritto”.
Da questa emergenza e dal timore di uno sgombero estivo di Palazzo Feroci, dove è stato allestito uno studentato autogestito, SPOT, la richiesta di questa mattina, che ha visto alzarsi i toni e l’interruzione del CdA decisa dal Rettore Massimo Augello.
Di fronte alla richiesta precisa che il consiglio si esprimesse in modo positivo nella direzione di valutare la possibilità di rendere disponibili degli immobili, netto è stato il “no” del rettore Augello. “Gli immobili – ha spiegato – possono essere utilizzati solo per esigenze legate alle finalità dell’Università”. E le residenze universitarie non rientrano fra queste, bensì in quelle del ARDSU.
Un “no” che non è piaciuto agli studenti, che hanno ricordato “lo scandalo” della vicenda di Villa Madrè, di proprietà di Condotte Immobiliari e dei 28 posti letto per cui l’ARDSU ha stipulato una convenzione con APES che la impegna a sostenere metà dell’affitto, circa 170 mila euro l’anno, per i 16 appartamenti presi in carico. Una scelta dicono gli studenti “che favorisce il privato, quando abbiamo invece un patrimonio di immobili pubblici che potrebbe essere messo a disposizione”.
Al problema delle finalità istituzionali si aggiunge il fatto che il patrimonio immobiliare universitario è in gran parte vincolato dal piano delle alienazioni, e quindi messo in vendita, anche a sostegno dell’operazione di Cisanello e del completamento dell’Ospedale con la nuova scuola medica.
La proposta del Rettore è quella di una convocazione straordinaria della CUT, Conferenza Università e Territorio, per affrontare l’emergenza abitativa degli studenti. Una convocazione da richiedere con urgenza, ha spiegato il Prof. Claudio Palazzolo, consigliere di amministrazione e membro della CUT, in modo da tenere la riunione già alla fine di luglio o nei primi giorni di agosto.
Inutile per gli studenti convocare la CUT “senza che l’Università metta sul piatto quanto meno la possibilità di rendere disponibile parte dei suoi immobili”. Un punto di scontro, sul quale il Rettore dopo aver annunciato la sospensione della seduta ha lasciato la sala.
Dopo circa un’ora di interruzione i lavori del consiglio di amministrazione sono ripresi: da discutere il piano dei lavori al Palazzo della Sapienza, ma anche i TFA e i PAS.

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